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Savino: “Finalmente Alvarez, benvenuto! Via Moratti? E’ come se vendessero…”

Daniele Mari

Nicola Savino, intervistato da Tuttosport, ha detto la sua sul possibile approdo di Thohir e sull’eventuale ritorno di Samuel Eto’o all’inter ma non solo. Nicola Savino, per l’Inter non poteva esserci esordio migliore…...

Nicola Savino, intervistato da Tuttosport, ha detto la sua sul possibile approdo di Thohir e sull'eventuale ritorno di Samuel Eto'o all'inter ma non solo.

Nicola Savino, per l’Inter non poteva esserci esordio migliore...

«Allo stadio ho notato grande entusiasmo, c’è stata una buona risposta del pubblico interista, a cui è tornata la pancia vuota, svanito l’effetto del Triplete. Nel primo tempo c’era la squadra dell’anno scorso, Campagnaro escluso, ma si è visto un altro passo. Nella ripresa, con i cambi effettuati da Mazzarri, si è vista un’altra Inter. È tornata una squadra ben messa in campo, che ha finalmente qualche schema».

Quindi si vede già la mano del tecnico?

«La bellezza del calcio è stato il cross di Jonathan e il gol di Nagatomo. Cerchiamo con disperazione due esterni e proprio loro costruiscono il vantaggio. Mi è piaciuto anche Alvarez, che si è presentato in maniera diversa. Si è accorto in che campionato sta giocando, benvenuto in Italia».

Kovacic e Icardi sono stati decisivi.

«Per me Icardi è una piacevole sorpresa. Pensavo fosse gracile, ma quando c’è da fare a sportellate, si fa sentire. Kovacic ormai per noi intesti non ha bisogno di presentazioni. È una realtà assoluta, ha molta classe».

Come vede il ritorno all’Inter di Samuel Eto’o?

«Sarebbe un buon motivo per andare allo stadio, sognare e ricordare i bei tempi andati. Bisogna vedere come tornerebbe dopo due anni nella steppa russa. All’Inter era generoso, con Mourinho nel 2010 era praticamente un terzino. Il ricordo è bello, ma a volte i cavalli di ritorno non sono un buon affare. Mi auguro non segua le orme di Sheva al Milan».

Con il camerunese, l’Inter si inserirebbe nella lotta scudetto?

«Manca un po’ di qualità, anche se una squadra come l’Inter ha il dovere di provare a vincere lo scudetto. Il nostro tricolore è arrivare in Champions».

Cosa manca ancora?

«Qualcuno sulla fascia di qualità assoluta, anche se Jonathan e Nagatomo hanno costruito il primo gol nel match contro il Genoa. Magari se prendi Isla, cambia la musica».

Se arrivasse Erick Thohir, le dispiacerebbe dell’addio dei Moratti?

«Sarebbe per me doloroso, un po’ come se vendessero il Duomo. L’Inter e il Milan, ma dovrei dire solo l’Inter (ride, ndr), sono i simboli di Milano insieme al panettone e alla Madonnina. È il segno dei tempi, purtroppo. Certo, quando un giocatore gioca male mi piacerebbe sentire il commento del presidente non in inglese, ma con un simpatico “ch’el li, l’è un pirla”».