ultimora

Savino: “Meglio la grinta a sprazzi del Guaro che la classe insicura di Kovacic. Non mi pare che Cou…”

A differenza di Paolo Bonolis, che si è scagliato anche contro Erick Thohir per la cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid, Nicola Savino si mostra meno amareggiato per la cessione del centrocampista croato. Qusta l’opinione del...

Alessandro De Felice

A differenza di Paolo Bonolis, che si è scagliato anche contro Erick Thohir per la cessione di Mateo Kovacic al Real Madrid, Nicola Savino si mostra meno amareggiato per la cessione del centrocampista croato. Qusta l'opinione del presentatore televisivo:"Sono da sempre un convinto tifoso da stadio, ho visto Kovacic tante volte a San Siro. È indubbiamente un ragazzo che ha classe viva, la si vede ad occhio nudo, ma non è mai sbocciato e probabilmente all’Inter non l’avrebbe mai fatto. E non è l’unico problema: mi sbaglierò, ma ho sempre visto nel suo sguardo una luce che trasmette insicurezza. Un giocatore di calcio, soprattutto in quel ruolo, non può permetterselo. Diciamo che non siamo stati e non saremmo mai potuti essere la squadra giusta per lui. Per questo la sua cessione mi sembra un qualcosa di assolutamente vantaggioso. Potendo scegliere l’avrei tenuto, ma a Madrid sono abituati così: fai la cifra e spesso, se non è proibitiva anche per le loro casse illimitate, comprano. In realtà credo che il Real cercasse altri nomi, ma quest’anno tutti sparano cifre clamorose e alla fine Kovacic accontentava le richieste di Benitez. Tanto valeva fare cassa, peraltro con una somma che ci permetterà di smuovere le acque negli ultimi giorni di mercato. Bei tempi quando anche i nostri club ragionavano “alla spagnola”: nei primi anni Duemila eravamo noi il centro delle follie di mercato, da loro questa “usanza” non è passata di moda e non si capisce bene come sia possibile. La sensazione è proprio quella che lì il denaro viaggi su un altro livello, soprattutto quello che gira attorno al mondo del calcio. Non si capisce come in Italia, il fair play finanziario sia un tema particolarmente pregnante e condizionante, mentre altrove nemmeno lo prendono in considerazione. Grazie alla sospensione anche qui ci stiamo risvegliando, ma il solco con i top club europei sembra abbastanza segnato. Ora non ci resta che attendere le partite vere, quelle da tre punti, per capire dove possa arrivare quest’Inter così rinnovata. La gemma è senza dubbio Kondogbia, a detta di tutti... Io, se devo essere sincero, fino a poche settimane fa l’avevo appena sentito nominare. Sono incuriosito dal futuro di Guarin, discontinuo come Kovacic ma almeno trascinatore. Diciamo che ha sempre avuto più peso specifico la grinta a sprazzi del “Guaro” piuttosto che le belle, ma pur sempre rare giocate di gran classe del croato che a San Siro, non dimentichiamo, è stato anche sonoramente fischiato in più di un’occasione. È un classe 94 ed è ancora giovanissimo, ma mi sembra di rivivere un po’ l’Odissea legata ad un altro presunto predestinato come Coutinho: tutti preoccupati per la sua cessione in Inghilterra dove sarebbe dovuto diventare un fenomeno nel giro di niente. Eppure non mi pare che abbia ancora vinto il Pallone d’oro. E suppongo non succederà neanche a Kovacic. Almeno nell’immediato... "