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SAYNOTODISCRIMINATION: l’Inter contro la discriminazione

Riccardo Fusato

Preparatevi a un viaggio nel tempo. Che riesce a mettere insieme passato, presente e futuro. Già, perché l’Inter pensa a ciò che succede tra poco, alla partita di domani a Berkeley con il Real Madrid, ma pensa anche agli altri match...

Preparatevi a un viaggio nel tempo. Che riesce a mettere insieme passato, presente e futuro. Già, perché l'Inter pensa a ciò che succede tra poco, alla partita di domani a Berkeley con il Real Madrid, ma pensa anche agli altri match contro il Manchester United e la Roma, il 29 luglio (Washington) e il 2 agosto (Philadelphia). Ma l'Inter, quest'anno, vuole far incontrare il passato e il futuro. Se ci si guarda indietro, se si torna per un solo istante al 1908, a quel giorno di marzo in cui è nata l'Inter, a quel ristorante dell'orologio, si ha un'immagine ben precisa dei fondatori del club. Un'immagine che, attraverso l'alterità, ha saputo affermarsi. Attraverso la differenza ha saputo affermare valori. Ha saputo far nascere un mito. Diversi, dunque. E uniti. Come fratelli sotto un cielo nerazzurro. Uniti, insieme, per provare a cambiare le cose. Together. F.C. Internazionale vuole un futuro senza discriminazioni. Di alcun tipo. Per questo, durante la tournée americana, l'Inter chiede a tutti i tifosi di unirsi alla società e ai giocatori. Proprio come nello scatto che state vedendo. Non è un caso che i nerazzurri abbiamo scelto Washington per lanciare questo messaggio. Non è un caso sia la Casa Bianca lo sfondo di "SayNoToDiscrimination, together for equal rights". Un luogo in cui esattamente 50 anni fa è stata promulgata la Civil Rights Act, la legge che ha dichiarato illegali le disparità e la segregazione razziale negli USA. Un messaggio chiaro, inequivocabile, che l'Inter vuole diffondere anche grazie all'aiuto di tutti. Insieme, together, appunto. Perché la lotta ad ogni discriminazione non può avere un'unica bandiera. È di tutti. #SayNoToDiscrimination è l'hashtag di questa iniziativa. I tifosi di tutto il mondo potranno scattare un selfie proprio come capitan Ranocchia, Juan Jesus, Icardi, Vidic e mister Mazzarri. Loro insieme a tutti i compagni, uniti nel prendere una posizione. Le partite, il torneo e l'idea. Il passato, il presente e il futuro. Un futuro in cui non importano la razza, la religione, il genere, l'orientamento sessuale. Un futuro in cui si è davvero "Brothers of the world", fratelli del mondo.