L'allenatore dell'Inter, Frank de Boer sembra avere trovato il bandolo della matassa in casa Inter. Certo l'apprendistato non è stato dei più semplici, ma alcuni suoi errori lo hanno aiutato a crescere. Come dimenticare il 3-5-2 visto a Verona? De Boer, essendo convinto che la squadra non fosse fisicamente pronta per mettere in atto il suo calcio, ha provato a dare copertura al centrocampo. Era un’idea: sbagliata, ma frutto di un ragionamento. Lo stesso si può dire dell’esperimento fatto con Banega regista basso. Altra idea (sbagliata) che però è servita per la crescita dell’allenatore che è stata costante in ogni partita. Perché è vero che, almeno dal punto di vista del risultato, il pareggio con il Bologna è stato un mezzo passo falso. Però non va dimenticato - al netto delle tante occasioni da gol avute, l’ultima proprio al gong con Ranocchia - quanto sia stato penalizzante trovarsi senza Murillo e soprattutto Joao Mario («Con lui in campo il gioco ha più rapidità e profondità», sempre Moratti) che a Empoli era stato fonte di ispirazione per tutta la squadra. De Boer, non avendo Kondogbia risposto ai suoi input (a proposito, ieri il francese è stato a colloquio con il tecnico: caso chiuso dato che l’interessato ha capito dove ha sbagliato), ha piazzato in cabina di regia Gnoukouri consegnandogli le chiavi del centrocampo perché per lui - come imparato ad Amsterdam - la carta d’identità è un fattore che conta poco.
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Sbagliando si impara: ma ora Frank de Boer ha in mano l’Inter!
L'allenatore dell'Inter, Frank de Boer sembra avere trovato il bandolo della matassa in casa nerazzurra
(Tuttosport)
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