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Sberle dal Genoa, Inzaghi non molla: “Dimissioni da codardi, io ci metto la faccia”

Dario Di Noi

Per Filippo Inzaghi, queste sono ore convulse, tese e difficili, forse le più difficili da quando si è seduto per la prima volta sulla panchina del Milan. Alcune fonti danno il suo esonero ad un passo, nonostante il campionato ormai chiuso e...

Per Filippo Inzaghi, queste sono ore convulse, tese e difficili, forse le più difficili da quando si è seduto per la prima volta sulla panchina del Milan. Alcune fonti danno il suo esonero ad un passo, nonostante il campionato ormai chiuso e senza più nulla da dare alla rosa rossonera. Troppo brutte le ultime prestazioni per poterle sopportare da qui a fine maggio, e troppo brutto questo Milan per tutti i suoi tifosi. Sul tecnico continuano a piovere critiche, ma lui non molla, come chiarito subito dopo le poderose sberle genoane incassate a San Siro.

Nella sala stampa del Meazza, Inzaghi si è mostrato forte, escludendo la possibilità delle dimissioni: "E' una cosa da codardo, invece io ci metto la faccia. La squadra mi segue, ma in questo momento non basta nemmeno la volontà. Dobbiamo chiudere con dignità questa stagione. La rosa? Non è una domanda che va posta a me, penso che l'unica volta in cui non abbiamo lottato è stata a Udine, ora invece abbiamo solo giocato male. Non siamo contenti, la squadra rispetto a sabato ha dato qualcosa in più, ma il Genoa ci era superiore, correva il doppio di noi. Il gruppo in questi giorni aveva cercato di lavorare bene, dopo il derby si è spenta la luce, dobbiamo fare bene a Napoli. La rosa è migliore della classifica che ha, dovevamo fare di più. Credo sia più un discorso mentale. Centrocampo? Ora si potrebbe dire di tutto, non bisogna dare colpe ad un reparto. Ci sono poche scuse, bisogna andare avanti".