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Scala: “Muro giallo? L’Inter non avrà problemi. Lukaku come Nordahl e Charles. Conte non deve…”

Le parole dell'ex allenatore del Borussia Dortmund sulla sfida di questa sera

Alessandro De Felice

Un anno alla guida del Borussia Dortmund con il trionfo nella Coppa Intercontinentale. Nella bacheca dei gialloneri c'è anche un pizzico d'Italia grazie a Nevio Scala, tecnico che ha guidato il club teutonico nella stagione 1997/1998.

Scala ha rilasciato un'intervista a Tuttosport alla vigilia della gara contro l'Inter: "È stato un anno bellissimo e la vittoria a Tokyo della Coppa del mondo mi è rimasta nel cuore. Per me quella di Dortmund resterà un’esperienza indimenticabile anche se è stata un’annata difficile perché ho trovato giocatori che avevano la pancia piena dopo aver vinto per due anni consecutivi la Bundesliga nonché la Coppa dei Campioni contro la Juve. È stato difficile per me motivarli negli incontri di secondo piano, nonostante il mio tedesco fosse migliore di quello di Trapattoni... (ride, ndr) Però, quando andavamo a esibirci in grandi platee, eravamo una bella squadra: siamo arrivati in semifinale di Champions contro il Real che poi ha conquistato la Coppa e siamo andati a prenderci l’Intercontinentale, l’apoteosi di quel ciclo. Il momento in cui l’abbiamo alzata al cielo, ce l’ho ancora davanti agli occhi".

Come si sta all'ombra del Muro Giallo?

"I tifosi del Borussia sono meravigliosi, ma credo che l’Inter non avrà problemi ad affrontare quell’ambiente così incandescente. Piuttosto quello stadio può essere un fattore per il Dortmund: lì la squadra sa esaltarsi. Mercoledì lì ho visti in Coppa di Germania contro il Mönchengladbach quando hanno vinto 2-1 nel finale e non hanno fatto una brutta partita. Il Borussia non è una squadra eccezionalmente forte ma può dare fastidio. Se l’Inter sarà intelligentemente preparata, come Antonio saprà sicuramente fare, sarà una gara equilibrata e di altissimo livello spettacolare".

Che partita deve impostare Conte?

"L’Inter non deve snaturare la propria identità. E sarà così, ne sono convinto, perché la voglia di imporre la propria idea di calcio fa parte del dna di Antonio. Anch’io, quando allenavo, non ero per niente condizionato dagli avversari e ai miei dicevo “giochiamo come sappiamo, saranno gli altri ad avere paura”. Se un allenatore ogni volta snatura il proprio gioco in base alle caratteristiche degli avversari non va da nessuna parte. L’Inter dovrà affrontare questa partita non dico con allegria, ma con serenità e consapevolezza di avere una squadra che può dettare legge a San Siro e fuori casa".

L'errore da evitare al Signal Iduna Park?

"Non devono aver paura. E non devono andare in campo pensando di non subire il Borussia. L’Inter poi non dovrà essere presuntuosa ma pure su questo Conte è una garanzia perché, ripeto, lui è un maestro nel preparare le partite".

Quanto sarà diverso il Borussia rispetto a San Siro?

"Credo non molto, ma in quello stadio sanno trasformarsi".

Può essere la partita di Lautaro?

"Chi ce l’ha in squadra un attaccante così ha un grosso vantaggio. Lui e Lukaku sono una coppia che tutti giustamente invidiano. Però l’Inter, per fare risultato in Germania deve fare soprattutto una grande partita di squadra".

L'ha impressionata l'impatto di Lukaku?

"Quando l’Inter lo ha preso, non pensavo fosse un acquisto di altissimo livello, invece mi ha fatto ricredere. Lukaku ha una potenza fisica fuori dal comune e, sentendolo parlare, mi sembra pure un ragazzo equilibrato e con la testa sulle spalle. Tra l’altro mi hanno anche detto che si allena da grandissimo professionista".

Chi le ricorda?

"È un attaccante quasi d’altri tempi. Quando gioca, rivedo in lui Nordahl e John Charles. Lukaku è un centravanti che fa la differenza con il suo fisico straordinario ma pure grazie alla tecnica che è ugualmente straordinaria, rapportata alla stazza che deve spostare".

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