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"Due estati fa bastarono un paio di incontri per mettere in piedi lo scambio tra Ibrahimovic ed Eto'o. Se ne occuparono Moratti e Laporta, legati da un rapporto di amicizia" sottolinea il Corriere dello sport, che va ad analizzare la situazione attuale per il passaggio del camerunense all'Anzhi. Addirittura all'epoca non ci fu bisogno nemmeno di Raiola, l'agente dello svedese, che entrò in gioco solo al momento di definire il contratto, come del resto l'agente di Eto'o.
Ora è tutto molto diverso: i primi contatti, risalgono a oltre un mese fa, e il primo confronto diretto è di fine luglio, insomma le trattative proseguono da un paio di settimane.
A colpire è soprattutto il numero dei protagonisti della vicenda: tra i nerazzurri Branca e Ghelfi; per la delegazione russa, in un primo momento, Vlado Lemic, ex-giocatore serbo e attualmente agente internazionale, e Kia Joorabchian, intermediario di origini iraniane e rappresentante di Tevez. Successivamente, insieme a Lemic, sono apparsi Predrag Mijatovic, ex giocatore e dirigente del Real, socio di Lemic e amico di Eto'o, e German Tkachenko, consulente del mercato dell'Anzhi. Presenti anche Vigorelli, procuratore di Eto'o, assistito dai legali Ziliani e Rotondi e lo stesso Peppino Tirri, l'agente internazionale che ha mantenuto i contatti tra le parti.
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