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Scambio Ibra-Eto’o semplice, ora tutto diverso, troppi intermediari

Alessandro De Felice

“Due estati fa bastarono un paio di incon­tri per mettere in piedi lo scambio tra Ibrahimovic ed Eto’o. Se ne occuparono Moratti e Laporta, lega­ti da un rapporto di amicizia” sottolinea il Corriere dello sport, che va ad...

"Due estati fa bastarono un paio di incon­tri per mettere in piedi lo scambio tra Ibrahimovic ed Eto'o. Se ne occuparono Moratti e Laporta, lega­ti da un rapporto di amicizia" sottolinea il Corriere dello sport, che va ad analizzare la situazione attuale per il passaggio del camerunense all'Anzhi. Addirittura all'epoca non ci fu bisogno nemmeno di Raiola, l'agente dello svedese, che entrò in gioco solo al momento di definire il contratto, come del resto l'agente di Eto'o.

Ora è tutto molto diverso: i pri­mi contatti, risalgono a oltre un mese fa, e il primo confronto diretto è di fine luglio, insomma le trattative proseguo­no da un paio di settimane.

A colpire è soprattutto il nume­ro dei protagonisti della vicenda: tra i nerazzurri Branca e Ghelfi; per la delegazione russa, in un primo momento, Vlado Lemic, ex-giocatore serbo e attual­mente agente internazionale, e Kia Joo­rabchian, intermediario di origini iraniane e rap­presentante di Tevez. Successivamente, insieme a Lemic, sono ap­parsi Predrag Mijatovic, ex giocatore e dirigente del Real, socio di Lemic e amico di Eto'o, e German Tkachenko, consulente del mercato dell'Anzhi. Pre­senti anche Vigorelli, procuratore di Eto'o, assisti­to dai legali Zi­liani e Rotondi e lo stesso Peppino Tirri, l'agente in­ternazionale che ha mantenuto i contatti tra le parti.