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Scanzi: “L’Inter non gioca male, non gioca proprio. Ha più culo che anima”. Poi gufa…

Dario Di Noi

Il giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’, Andrea Scanzi, da oggi ha deciso di lanciare una nuova rubrica sul campionato, fissata in agenda per ogni lunedì. Rubrica dal nome Ten Talking Points: “Questa rubrica – scrive Scanzi, noto...

Il giornalista de ‘Il Fatto Quotidiano’, Andrea Scanzi, da oggi ha deciso di lanciare una nuova rubrica sul campionato, fissata in agenda per ogni lunedì. Rubrica dal nome Ten Talking Points: "Questa rubrica - scrive Scanzi, noto tifoso milanista - commenterà ogni lunedì i fatti della serie A, fermo restando che lo scudetto l’ha già vinto l’Inter, il Pallone d’Oro andrà a Medel e la Scarpa d’Oro a Nagatomo (115 reti). Le caratteristiche di Ten Talking Points (TTP) saranno le seguenti: essere una rubrica faziosa, rutilante, geniale, cazzara, delirante e quel che più conta inutile”.

Insomma, in 10 punti Scanzi espone le sue considerazioni sull’ultima giornata di A. Pensieri sul Napoli ("se si chiamasse Inter, oggi festeggerebbe la sesta vittoria consecutiva grazie al gol al 93esimo di Gabbiadini su punizione (con deviazione). Invece Perin l’ha presa”) e sulla Roma ("vittima di un Mancini che ha sbagliato pochissimo (non di sola fortuna si vive) ma anche di alcuni deliri che tende a ripetere"), poi arriva il turno della digressione dedicata ai nerazzurri.

"L’Inter di Mancini non gioca male: non gioca proprio. Trasuda una bruttezza estetica che acceca, inebria e devasta. Ogni volta che la si commenta, le frasi più gettonate sono: “Gli avversari meritavano almeno il pareggio”; “Squadra cinica”; “Vittoria fortunata”. Però è prima, quindi ha ragione lei (e lui). Sei 1-0 e un 2-1, sempre vittorie di misure, una sola sconfitta (con la Viola) e Handanovic sempre man of the match (a parte con la Viola). Più che ricordare il Milan sparagnino di Capello, rimembra la Longobarda di Oronzo Canà con Aristoteles depresso. Per dirla con Schopenhauer, “Ha più culo che anima”. Mancini ha però indovinato D’Ambrosio e Nagatomo sulle fasce e l’attacco senza punte di riferimento (il simpatico Icardi in panchina). Bravo. Perisic continua a cambiare posizione ogni sette minuti. Medel è la versione tascabile di Gattuso. Scudetto sicuro. Complimenti Mancio".

Parole che nascondono (per modo di dire) l’ironia e le ‘gufate’ dello stesso Scanzi, ammesse nello stesso articolo: "Le frecciate e gufate all’Inter sono dovute al fatto che molti lettori del Fatto sono interisti e, leggendo queste cose, si arrabbiano. Quindi scrivono di più, e a quel punto aumenta il traffico sul sito. Così Peter Gomez è felice e in redazione per premio ci offre la cedrata Tassoni, bevanda di cui va ghiotto in particolare l’astemio Marco Travaglio. Insomma, scrivo male dell’Inter per una bieca tattica commerciale. In realtà in camera ho il poster di Santon e Miranda vestiti da Ric e Gian, e quando sono felice guardo il dvd con le rovesciate di Ranocchia".