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Mercato gestito da chi?
—«Sarà nelle mani di un team che integra competenze diverse, con l’ad Giorgio Furlani che ha anche l’area sportiva da coordinare, insieme a professionisti come Geoffrey Moncada e l’allenatore Pioli: ci aspettiamo che dica la sua in queste scelte. Oltre agli esperti internazionali di RedBird».
Non sono previsti nuovi ingressi, dunque.
—«Al momento no».
Neanche Ibra?
—«Ho l’impressione che si voglia dare un periodo sabbatico. Poi resta un amico, una persona a cui dobbiamo molto, perché nei momenti più difficili ci ha consentito di svoltare. Se gli venissero delle idee saremo i primi ad ascoltarle».
Pioli: la sua figura esce rafforzata, eppure c’è stato un momento, dopo Spezia, in cui Maldini voleva esonerarlo (e tra i nomi aveva pensato anche a Pirlo).
—«Sull’idea dell’esonero non voglio esprimermi, però sì assolutamente, Pioli è centrale nel progetto».
Capitolo stadio: l’area di San Donato è diventata quella più appetibile?
—«Faccio un riassunto. L’area dell’ippodromo La Maura ci piaceva molto, e piaceva al sindaco, ma è di difficilissima praticabilità. Sull’abbattimento del Meazza è pendente il vincolo che potrebbe scattare nel 2025: senza certezze, questo progetto è in sonno, né il sindaco consente due stadi uno vicino all’altro. L’area di Sesto ha il problema della bonifica, al momento stiamo sviluppando ipotesi sulla zona di San Donato per tenerla pronta in caso San Siro tramonti».
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