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Sarà un compleanno di quelli storici, da ricordare. Perché oggi più che mai, l'Inter è un orgoglio ed essere interista un privilegio. Lezioni di tifo non vorrei darne a nessuno ma se era giusto e bello vivere le estati indimenticabili di qualche tempo fa, deve esserlo una volta di più rimanere al fianco di una squadra che per tutti noi non è che l'emanazione di una storia. Famigliare, di amicizie, di episodi, il tifo è storia e futuro. Per questo ci auguriamo buon 104° anno di età. Perché siamo storia e futuro al tempo stesso. Questo a prescindere dai giocatori, dalle politiche societarie, dai tecnici e dalle strategie di mercato. Noi non tifiamo la vittoria, lo consideriamo il fine ultimo e massimo dell'Inter. Abbiamo avuto il privilegio di aver in dote questi colori e, per questo, cerchiamo di vestirli sempre con la dovuta eleganza.La reazione dell'Inter con il Catania, oltre a sancire un piccolo primo cambio di marcia, sottolinea un ritrovato orgoglio da parte dei ragazzi di mister Ranieri. Gli ultimi venti minuti hanno raccontato una squadra che se ancora non sembra essere atleticamente al 100% è rinvigorita sul piano del cuore, delle emozioni e del carattere. Nelle ultime 5 partite non le era più riuscito quello che nei momenti più positivi della stagione succedeva con più semplicità e cioè rimontare un'avversaria passata in vantaggio come accadde per esempio con Lecce e Lazio. Il goal di Forlan, per me, è un piccolo germoglio sbocciato dopo 550 minuti senza gridare è goal è goal è goal. Quello di Milito, la conferma che il nostro futuro passerà necessariamente attraverso le reti dei nostri campioni, chi ha fatto la storia e chi guarda al futuro dell'Inter.La delusa della settimana è la Juve che sembra mancare sempre del passo decisivo, quello che distingue una piccola da una grande squadra. Conte lo sa e per questo in ogni partita prova a tirare le redini ai suoi anche scontrandosi duramente con stampa e classe arbitrale. La sensazione però, oltre all'assenza di un grande attaccante, evidenziata da più parti, è che il doppio impegno sia pesato come un macigno sull'equilibrio dei bianconeri. Ride il Milan, ma fino ad un certo punto. La Champions ha detto ai rossoneri che l'andata con l'Arsenal è stata un caso. Il divario tecnico si è infatti drammaticamente ridimensionato all'Emirates dove i Gunners hanno preso a pallonate i rossoneri. Chi ha sottolineato la bontà del secondo tempo del Milan ha volutamente tralasciato che gli inglesi nella prima frazione avevano speso moltissimo e che quindi per loro, proseguire allo stesso ritmo, sarebbe stato impossibile. La differenza è stata solo la spocchia di Van Persie, troppo sicuro di se nell'occasione del goal fallito. Ibra si arrabbia, ne dice quattro ad Allegri e smuove la cordata di chi in spogliatoio non gradisce molto le decisioni del tecnico. Fosse successo all'Inter se ne sarebbe parlato per settimane, con il Milan invece si chiuderà in pochi giorni.Chiusura sulle giovanili. L'Arco di Trento (il "Viareggio"Allievi Nazionali) rimane all'Inter grazie alla vittoria per 1 a 0 sul Napoli, la Manchester Utd Cup vedrà la squadra di Cerrone (Giovanissimi Nazionali) protagonista del torneo internazionale all'Old Trafford la prossima estate. I giovani nerazzurri crescono e dimostrano al mondo in maniera continua la bontà del lavoro fatto dall'Inter con la propria "cantera".E adesso, tutti a Londra per la NextGenSeries.
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