Quali allenatori ti hanno ispirato maggiormente in carriera?
"Ho avuto la possibilità di stare con gente che ha vinto tantissimo, o di giocare con tanti campioni che sembravano allenatori in campo. Quello che vorrei essere io qui a Barletta. Posso nominarti Bisoli, con il quale nei primi anni a Cesena abbiamo centrato le promozioni, Simeone a Catania nella sua prima esperienza a Catania. Donadoni, una persona che stimo tantissimo, mi dispiace che non possa allenare in Italia, spero possa tornare. Colantuono all'Atalanta, Stramaccioni che mi ha portato nella squadra del mio cuore, l'Inter. Casiraghi, che quando sono andato in Nazionale mi ha parlato tanto del fatto che mi voleva con gli Azzurri, un numero uno. Prandelli mi ha insegnato tantissimo, portandomi ad un passo dal giocare un Europeo. Jorge Jesus allo Sporting, uno tosto che stimo tantissimo. Poi ce ne sono anche tanti fra i dirigenti".
Per esempio?
"Su tutti ricordo Marino, che mi portò all'Atalanta, una delle persone per cui provo più affetto nel mondo del calcio. Moratti fra i presidenti, mi abbracciò dopo il gol nel derby. Sto dimenticando tante persone, perché ho avuto molta fortuna di condividere il mio percorso con tanti grandi personaggi".
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