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Repubblica in sciopero: “Gravi ingerenze di Elkann sul giornale. È editore non il padrone”

Andrea Della Sala Redattore 
Sciopero di due giorni - 25 e 26 settembre - per protestare contro le gravi ingerenze nell'attività giornalistica da parte dell'editore

L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica indice uno sciopero di due giorni - 25 e 26 settembre - per protestare contro le gravi ingerenze nell'attività giornalistica da parte dell'editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell'evento Italian Tech Week. Da tempo denunciamo i tentativi di piegare colleghe e colleghi a pratiche lontane da una corretta deontologia e dall'osservanza del contratto nazionale.

La direzione ha il dovere di apportare ogni correttivo e presidio possibile per rafforzare le strutture di protezione della confezione giornalistica di tutti i contenuti di Repubblica, tema sul quale nei mesi scorsi è già stata votata una sfiducia all'attuale direttore.

Ma ci rivolgiamo anche all'editore - e non padrone - di Repubblica John Elkann affinché abbia profondo rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del nostro giornale, testata con una propria storia e identità che non può essere calpestata. La democrazia che ogni giorno difendiamo sulle nostre pagine passa anche dal reciproco rispetto dei ruoli sul posto di lavoro.

Ci appelliamo infine alle nostre lettrici e ai nostri lettori: questa redazione non ha mai venduto l’anima. E non sarà mai disposta a farlo.


L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica

L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica indice uno sciopero di due giorni - 25 e 26 settembre - per protestare contro le gravi ingerenze nell'attività giornalistica da parte dell'editore, delle aziende a lui riconducibili e di altri soggetti privati avvenuti in occasione dell'evento Italian Tech Week. Da tempo denunciamo i tentativi di piegare colleghe e colleghi a pratiche lontane da una corretta deontologia e dall'osservanza del contratto nazionale.

La direzione ha il dovere di apportare ogni correttivo e presidio possibile per rafforzare le strutture di protezione della confezione giornalistica di tutti i contenuti di Repubblica, tema sul quale nei mesi scorsi è già stata votata una sfiducia all'attuale direttore.

Ma ci rivolgiamo anche all'editore - e non padrone - di Repubblica John Elkann affinché abbia profondo rispetto della nostra dignità di professionisti e del valore del nostro giornale, testata con una propria storia e identità che non può essere calpestata. La democrazia che ogni giorno difendiamo sulle nostre pagine passa anche dal reciproco rispetto dei ruoli sul posto di lavoro.

Ci appelliamo infine alle nostre lettrici e ai nostri lettori: questa redazione non ha mai venduto l’anima. E non sarà mai disposta a farlo.

L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Repubblica

L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Gedi Visual, che realizzano i video, le dirette, i podcast e i contenuti social del gruppo Gedi, esprime piena solidarietà alle colleghe e ai colleghi di Repubblica in sciopero il 25 e 26 settembre contro le gravi ingerenze nell'attività giornalistica da parte dell'editore, di aziende a lui riconducibili o altri soggetti privati, denunciate in occasione dell'evento Italian Tech Week.

L'assemblea delle giornaliste e dei giornalisti di Gedi Visual chiede, con forza, alla direzione di vigilare su ogni tipo di ingerenza che metta a rischio l'indipendenza del lavoro giornalistico.

Il Comitato di redazione di Gedi Visual