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Sconcerti: “Adesso serve competenza. Auguri a Thohir ma tra tre anni…”

Francesco Parrone

Non poteva onestamente che finire così, con Thohir presidente. Chi mette i soldi decide, ora vedremo cosa. Inutile nascondere che è una situazione resa complessa dalla distanza e dal senso di sconosciuto reciproco. Ma niente vieta che possa...

Non poteva onestamente che finire così, con Thohir presidente. Chi mette i soldi decide, ora vedremo cosa. Inutile nascondere che è una situazione resa complessa dalla distanza e dal senso di sconosciuto reciproco. Ma niente vieta che possa finire bene. Magari Thohir porterà capitali e idee diverse, magari inventerà qualcosa che Moratti non ha mai pensato. Di sicuro il calcio non è un’azienda normale dove si può produrre in Romania e governare negli Stati Uniti. Il calcio conosce solo la globalizzazione del gioco, non quella delle governance, perché è quasi soltanto un’ideologia. E le ideologie hanno bisogno di essere accompagnate da sentimenti vicini, altrimenti si cade nel profano e scatta la distanza.

Nessuno sa come andrà a finire. Nessuno sa nemmeno come comincerà. È chiaro che Thohir avrà bisogno di qualcuno che lo rappresenti e questo dovrà essere di alto livello, preferibilmente anche molto interista. Un’idea potrebbe essere Zanetti da far crescere rapidamente dentro la società, da subito. Altre idee portano a grandi manager internazionali, soprattutto inglesi, i più abituati a lavorare con proprietari lontani. L’esempio della Roma dice che non tutto vien per nuocere. Tutti i punti operativi della società sono in mano agli americani. La prima cosa che hanno insegnato è stata la più conveniente. Rottura con l’idea che qualcuno sia incedibile. La Roma ha finanziato la sua squadra record con cessioni molto importanti. Ha fatto una scelta rischiosa puntando sulla competenza dei dirigenti, non sulla nostalgia.

Ecco, questo all’Inter certamente finisce oggi: il vento malinconico e suadente di un Patriarca che alla fine copriva qualunque errore. È finito il familismo globale, che è pur sempre il miglior stato sociale del mondo. Auguri a Thohir, auguri a tutto il calcio italiano perché l’Inter ne è gran parte e i danni suoi diventerebbero subito di tutti. Tenendo sul fondo una piccola convinzione: fra tre anni, i Moratti torneranno. Inevitabilmente.