Mario Sconcerti ha scritto parole piene di amarezza e forse rassegnazione sull'ormai usuale assenza di Milano e delle squadre milanesi dalla vetrina internazionale. Ecco il suo pensiero, dal Corriere della Sera: "È stato un campionato fuori dall’ordinario per molti motivi. È soprattutto mancata Milano, ne discutiamo da tempo. Ora che il problema non si dimostra più occasionale, si comincia a capire il peso di questa assenza su tutto il calcio italiano. È il ridimensionamento non solo la crisi di una città. Come giocare senza la Juve, non è lo stesso campionato. In poche parole, la crisi di Milano è la vera crisi del calcio italiano. Avremo sempre spettacolo, saremo sempre tutti bravi a montarlo, ma ci saranno meno sostanza, meno soldi e di conseguenza meno possibilità internazionali. Ho l’impressione che la prima a non aver capito sia la città. Si sono rovesciati due mondi che sono stati un vero riferimento di Milano negli ultimi 70 anni, ma tutto si risolve quasi con la sola curiosità di chi sarà il prossimo acquisto, qualunque sia. È cambiato il tempo, può cambiare il calcio a Milano. Ma non con questa totalità, con questa incompetenza generale, questo fatalismo ingordo solo di presente, nessuna domanda, nessun interesse vero, forte. Penso ai tifosi, ma penso anche alla grande imprenditoria milanese che da sola ha fatto del calcio in città un’impresa unica. Non si sta nemmeno come sugli alberi le foglie, si è solo dentro un piccolo abbandono cieco, la vera strategia comune è incrociare le dita. Andrà certamente tutto bene, torneranno i bei tempi, qualcuno provvederà, ma la vecchia capitale fisica del paese non dipende più da se stessa. Il calcio lo sente, ne soffre. Milano no, si accontenta di non capire. È questo fluido silenzioso che allunga la malattia."
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Sconcerti: “Al calcio italiano manca Milano, i milanesi si accontentano di non capire”
Profonda riflessione un po' calcistica e molto sociale quella di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, con oggetto il decadimento delle due squadre milanesi
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