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Sconcerti: “Il calendario confonde gli allenatori. Inter? Inzaghi fatica a…”

Marco Astori

L'analisi del giornalista: "L'impressione è che questo campionato sia cominciato in fretta e stia prendendo molti allenatori in contropiede"

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha detto la sua sul calendario compresso in vista del mondiale di fine anno: "L'impressione è che questo campionato sia cominciato in fretta e stia prendendo molti allenatori in contropiede. Calendario anticipato, preparazioni imperfette e mai finite che hanno portato infortuni pesanti e non hanno permesso una visione chiara dei giocatori a disposizione. Più un mercato infinito che tiene tutti nervosi e rende fondamentali sempre e soltanto giocatori che non ci sono. Questo ha portato a molti errori anche in allenatori navigati. Allegri gioca con due ali molto larghe e senza una mezzala che si inserisca. Quindi isola Vlahovic. Inzaghi fa fatica a entrare nella mentalità dell'Inter.

Mourinho cade nella trappola di Allegri, allarga i due difensori laterali e lascia solo Smalling in area. Di conseguenza Cristante e Matic devono abbassarsi a chiudere la difesa, questo porta la Juve a invadere la partita. Mourinho dice ai suoi giocatori di essersi vergognato di loro, ma dimentica che quello schieramento era il suo. Rifletta anche su se stesso. Lo stesso Sarri gioca per un'ora contro una brutta Inter senza i due giocatori che poi gli decidono la partita.

Non stupisce allora se da noi due tecnici molto chiari nelle idee come Juric e Gasperini si trovano in testa con gli altri. Vengono da un lavoro usato, hanno un calcio semplice e duro, diverso per verticalità dalla routine italiana dove tutti sono organizzati, ma nessuno tira in porta. E non è un vantaggio da poco per queste due squadre non avere pause internazionali. Gli altri parlano già di sfinimenti, di calendario impossibile per colpa dei Mondiali invernali. Hanno ragione, ma si dimentica che oggi in partita si può cambiare letteralmente mezza squadra, 5 cambi sui 10 giocatori in campo. Questo non era un vantaggio quando le squadre erano decimate dalla pandemia, oggi la fatica è quella di sempre con due giocatori in più. E allora?".