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Sconcerti: “Ct? Conte ideale ma con handicap. Guidolin? Parrocchiale. Gli altri…”

All’interno dell’edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha analizzato le varie candidature alla panchina della Nazionale italiana dopo l’elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc. CONTE –...

Daniele Vitiello

All'interno dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha analizzato le varie candidature alla panchina della Nazionale italiana dopo l'elezione di Carlo Tavecchio alla presidenza della Figc.

CONTE - E' l'ideale per qualità e ansietà di risultati. Conte ha un handicap, è fortemente juventino e per niente dedito a compromessi, sarebbe un c.t. radicale, cosa che potrebbe in qualche modo dividere il popolo, mentre la nazionale incassa 35 milioni da sponsor che vendono prodotti universali. La nazionale è come una fiction in prima serata, deve essere per tutti. 

GUIDOLIN - È altrettanto fanatico e più parrocchiale. Conosce il calcio italiano come Conte, ne è stato fino a ieri uno dei maestri più insistenti. Sa lavorare con i giovani e sa che non sempre in campo si può vincere. Sarebbe un uomo di tutti, stimato ma senza amore. Una scelta giusta ma non appariscente, come in fondo moltissimi c.t. sono stati, da Valcareggi a Bearzot, a Cesare Maldini.

MANCINI - Forse sarebbe il proconsole ideale per un’Italia che riparte dalla provincia e non va allenata ma selezionata. Ma è abbastanza antitetico al potere attuale. Galliani è uomo di mondo, potrebbe ricucire. Lotito è uomo di corridoio e lo avverserà fino a non volerlo sentir nominare.

ZACCHERONI - Ha fatto un buon lavoro in Giappone, è stato ricevuto dall’imperatore per i suoi risultati prima del Mondiale. Sa mescolare fantasia tattica e realismo. Non è simpaticissimo, nel senso che mostra una piccola sicumera non corroborata dal passato. Potrebbe non creare sentimenti. Perché questo è il problema: le squadre di club hanno tifosi innamorati o delusi, ma li hanno sempre. La nazionale deve conquistarli di volta in volta.