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Tra le pagine dell'edizione odierna de Il Corriere della Sera, il noto giornalista Mario Sconcerti ha analizzato il pareggio di ieri sera tra l'Italia di Roberto Mancini e la Polonia: "Non una grande partita, a volte è sembrata meglio la Polonia, soprattutto nel primo tempo. Abbiamo tirato poco e soltanto quando è entrato Chiesa, che è un giocatore bello e fortunato, gli episodi centrali passano tutti inconsapevolmente dalle sue azioni. Non è la prima volta. La qualità del gioco manca, la Polonia sembra per molti tratti averne di più perché è una squadra collaudata e molto più fisica, quindi tiene meglio il pallone, con più stabilità. L'Italia è confusa, ha un centrocampo sbagliato di doppi ruoli e poca personalità. Gagliardini non è né un mediano né un aiuto regista, a mio avviso diventerà un buon libero davanti alla difesa, ma per adesso moltiplica la staticità di Jorginho. Pellegrini è leggero e non crea. Bonaventura, subentrato, ha rincorso con gli occhi un pallone che gli correva lontano. Bernardeschi è attivo ma crea poco, sbaglia sempre l'ultima somma e alla fine non pesa. Balotelli è come se non ci fosse, il gioco dell' Italia non l'aiuta né lui aiuta l'Italia. Non mi stupisce, è il solito Balotelli vittima di tutti e di se stesso.
Così smuovono le acque Chiesa e Belotti che entrano quando i polacchi sono stanchi. Chiesa ha fortuna, ma questo non è un difetto. Stupisce di più che sia in ritardo di condizione a settembre lui che ha vent' anni. Non è continuo in partita (includo il campionato), è coraggioso e occasionale, un po' cieco. Ha grandi mezzi e ingenuità. Rispetto a qualche mese fa deve tornare a progredire. Però il suo gioco ha i tratti della predestinazione, compie atti nel calcio che sono inconsueti, prendono in contropiede gli avversari e la palla. Non mi sembra assomigli al padre che era un puro uomo da gol. Chiesa junior è più introverso, più gobbo sul pallone, e ha un tiro meno pericoloso. Però il giovane Chiesa ha più istinto libero. Servirà vedere se lo trasformerà in gioco, altrimenti avremo un grande giocatore a metà. Il resto della Nazionale è stato normale, poco brillante come sempre, più generoso del solito. Alla fine è un risultato, non fantastico, ma regolare. Stiamo tornando dentro il corteo lentamente. Si gioca a calcio come se il calcio fosse una rissa, manca precisione, bellezza, geometria. Però la stiamo cercando. Forse per oggi, per la lontananza da cui arriviamo, può bastare", conclude Sconcerti.
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