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È stato un derby emozionante e confuso. Molto agonismo, molta tensione, poche idee di gioco. Mi sono sembrate due squadre andate per lunghi tratti quasi contro la propria natura. Il Milan ha finito per fare più a lungo gioco, cosa in cui non è specialista, preferisce di solito il contropiede. Ha colpito invece la continuità con cui ha giocato sulle fasce, soprattutto a destra con Suso. Ma questo lo portava a cross che finivano nel niente della difesa interista. È abbastanza inutile avere le ali se non hai un centravanti. L’Inter è apparsa subito sbagliata, il tempo di capire che Gnoukouri era inadeguato. Non c’è giudizio sul ragazzo. Fuori ruolo (è un centrale) e fuori psicologia. Il problema dell’Inter era che Gnoukouri veniva abbinato a Kovacic, altro ragazzo, altro vorrei ma non posso. L’uomo in più doveva essere Hernanes e in effetti l’Inter èstata davvero in campo ogni volta che Hernanes è stato nel gioco. Ma è stato troppo a sprazzi. Così il Milan si è trovato il gioco in mano quasi senza volerlo, per semplice spinta naturale.
Questo ha prodotto un gioco storto in tutta la partita, nessuno faceva quello che sa fare meglio. Poteva salvare la serata solo un’intuizione personale. Inevitabilmente protagonista è così diventato l’arbitro con i suoi gol annullati. Gol occasionali ma pesanti da dimenticare in un derby. A me sono sembrati entrambe irregolari, ma non ho intera la competenza per dare certezze. Meglio l’Inter del secondo tempo, più nei suoi abiti, più con gli attaccanti in partita. Il Milan si è spento pagando la fatica e la sua vaghezza complessiva. Eccezionale l’occasione di Palacio, forte anche la pressione finale. In fondo quello che cercavano le due squadre non era giocare davvero bene, dare segnali per il futuro, questo era molto difficile. L’idea era vincere, togliersi dalla modestia, poter discutere una settimana da vecchia grande squadra. Alla fine è arrivata una foto della stagione, due squadre incomplete, incapaci di uscire dai propri limiti se non in qualche occasione gratuita che comunque il calcio regala sempre e a chiunque. Resta, l’agonismo, una partita di corsa e di botte che entrambe potevano vincere se fosse girata meglio la moneta. L’occasione migliore l’ha avuta l’Inter con Palacio. Ma lo zero a zero è un risultato corretto. Per arrivare al di più la strada sembra lunga per tutti. C’è un ultimo vero dato, il pieno di San Siro. Milano c’è ancora, si aspettano le sue squadre.
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