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Sconcerti in tackle su Strama: “Gli infortunati? Una scusa. Ma che talento ha?”

Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera e opinionista Sky, ha parlato all’emittente televisiva nel post partita dell‘Inter a Genova, gara pareggiata dai nerazzurri per zero a zero. I suoi commenti sul mister...

Alessandro De Felice

Mario Sconcerti, editorialista del Corriere della Sera e opinionista Sky, ha parlato all'emittente televisiva nel post partita dell'Inter a Genova, gara pareggiata dai nerazzurri per zero a zero. I suoi commenti sul mister Stramaccioni, confermato da Moratti sulla panchina interista anche l'anno prossimo, sono tutt'altro che positivi. Ecco le sue parole: "Stramaccioni il prossimo anno resta ma non capisco il perché. Peró resta, Moratti é stato chiaro in questo, sono convinto che abbia del talento ma non si capisce dove l'abbia mostrato."

Sconcerti rincara la dose accusando Strama di cercare alibi per giustificare, anche solo parzialmente, le sconfitte con i tanti infortuni: "La storia degli infortuni è una scusa, Milito si è infortunato alla 24esima, Palacio alla trentesima, Cassano alla trentaquattresima e alla fine del girone di andata l'Inter aveva nove punti di svantaggio dalla Juve. Il nono posto di questa stagione è il peggiore del decennio, vorrei capire la logica di questa conferma non supportata dai numeri né da altro".

Non è certamente la prima volta che il dottor Sconcerti attacca Stramaccioni fin troppo pesantemente. Leggere i numeri in modo freddo e critico potrebbe dargli ragione nella sua lettura. Certo è che, con una rosa anche a pieno regime con qualche lacuna di troppo, finchè Strama ha avuto a disposizione la maggior parte dei titolari il secondo posto non era in discussione. Il nono posto invece si può spiegare, oltre alle prestazioni non esaltanti della squadra, dato innegabile, con un numero di infortuni, a prescindere dal ruolo, incredibile almeno  quanto svariate sviste arbitrali, che hanno sottratto ai nerazzurri parecchi punti nel girone di ritorno. Questi sono dati da prendere in considerazione quando si condanna il lavoro, buono delle volte e meno altre, di un giovane allenatore.