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L'opinionista Mario Sconcerti scrive il suo parere sul Corriere della Sera dopo la sconfitta patita dall'Inter a napoli: «Affonda a Napoli qualcosa più dell’Inter di Mazzarri, cade un limite, una speranza, l’inizio stesso di un progetto. Si sente l’errore sul campo, ma si sente soprattutto nell’aria. Non c’è voglia di ricostruzione, ma di adeguamento. Non c’è voglia di grande Inter, ma di mediazione. Il tetto agli stipendi fissato a 2,5 milioni non renderà povero nessuno, ma terrà tutti lontano da un disegno vero. La sensazione del campo e del vento è che nessuno sappia davvero di cosa stiamo parlando. Questa è l’Inter. Ha doveri e diritti, ma è l’Inter. Non può essere fuori così in fretta e non sentire il bisogno di rifarsi. Non si può perdere e parlare di risparmio. L’Inter ha un senso se è competitiva, altrimenti lascia spazio al silenzio, non ha niente da dividere con se stessa. La squadra ha dentro adesso la confusione che si sente in società. Thohir sta portando realtà sconosciute all’epoca di Moratti e per di più da valutare. Cerca il risparmio ma sa che il risparmio è solo una parte della verità. Il resto sono investimenti. I dirigenti di Moratti non hanno spazio per mediare e Mazzarri parte dal 9° posto dell’anno scorso per giudicarsi. Hanno tutti ragione, ma nel mezzo c’è una confusione che matura risultati poco sopportabili».
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