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Sconcerti: “Inter dietro Juve e Napoli, il vero colpo è Vecino. Spalletti sceriffo ma non esageri”

Daniele Mari

Mario Sconcerti, alla vigilia dell'inizio del campionato, analizza la situazione della nuova Serie A per il Corriere della Sera

Mario Sconcerti, alla vigilia dell'inizio del campionato, analizza la situazione della nuova Serie A per il Corriere della Sera: "Il fatto nuovo del campionato sarà il ritorno forte di Inter e Milan. Non è evitabile, è un semplice dovere aritmetico che disegnerà l' intera stagione. Perché questa certezza nel destino di Inter e Milan? Perché si sono rinforzate e hanno pesato pochissimo un anno fa. Contro le prime tre, in 6 partite, le milanesi l' anno scorso hanno perso 5 volte a testa, 10 volte su 12 gare, in totale 6 punti presi su 36. Un disastro di questo genere non è ripetibile. Aggiungete anche soli 6 punti e cambia la classifica di tutti. Questo porterà più equilibrio in un campionato che già era tornato equilibrato.

"È più facile adesso ricordarsi che la Juve la scorsa stagione ha perso più partite del Napoli e ha vinto con soli 4 punti sulla Roma. Alla fine chi vince prende tutto, ma non c' è mai stata troppa Juve in più rispetto agli avversari. Infatti Allegri ha preteso di cambiare durante e dopo il campionato.

"Ha perso giocatori importanti la Roma (Salah, Ruediger, Szczesny, lo stesso Totti) disfacendo una squadra che aveva fatto 87 punti, cioè oltre una buona media scudetto. Non è chiarissima la qualità dei nuovi arrivati, ma di qualunque genere siano formano un'altra squadra, non quella a cui bastava aggiungere qualcosa. Un po' di confusione l'ha portata Di Francesco, tecnico bravo ma rigido, che chiede al campo di essere solo conseguenza delle proprie idee.

"Il buon calcio spesso va semplicemente assecondato. Quando ha grossi giocatori, un tecnico deve inventare, ma lasciar anche fare ai giocatori. L'esempio attuale è Zidane, ma lo era stato anche Luis Enrique proprio a Roma. Aveva troppe idee per una squadra che ne aveva già molte da sola. Le une cancellavano le altre. Fu cacciato per andare a vincere tutto nel Barcellona, dove ha lasciato che i fuoriclasse inventassero la squadra. Di Francesco capirà o sarà un altro allenatore sbagliato a questi livelli.

"Le migliori mi sembrano Juve e Napoli, poi Inter e Roma. Il Napoli ha il gioco più bello, ma è così da due anni e ora ha davanti altre 38 partite da aggredire. Rispetto all' anno scorso ha Mertens già convinto di sé e uno schema di riserva, quello formato dal fisico e dalla forza di Milik. Il Napoli ha un vecchio problema stupido, deve sempre essere il migliore. E meravigliare a volte stanca.

"Il miglior acquisto dell' Inter è Vecino, aspettando Schick. Ma il problema dell' Inter non è mai stata la qualità. Se Spalletti la farà vivere da squadra, l'Inter può fare tutto. Devono però lavorare anche i faraoni (Perisic, Candreva, lo stesso Borja Valero, Handanovic, Miranda, Brozovic). E Spalletti deve capire in fretta la differenza tra Milano e Roma. All'Inter mi sembra un po' in versione western, molto molto sceriffo, mentre il meglio gli arriva sempre dalla sua fantasia tattica.

"Non cerchi di essere tutta la società, un po' lasci fare anche agli altri. Questo è un piccolo vizio che ricorda un cambiamento sottovalutato del nuovo calcio: molte società lavorano ormai senza un proprietario vicino, danno pesi e responsabilità totali a gente che è quasi solo di campo.

" Questo altera i rapporti. E finisce per aiutare il vecchio calcio ruspante alla Lotito o alla De Laurentiis dove il rispetto dei ruoli non è solo naturale, ma soprattutto una necessità.

"Il Milan è bello e funzionale. Ha due tre giocatori giovani che possono diventare molto importanti (Kessie, Conti, Romagnoli, Suso). Manca un po' di cattiveria, di fisicità. Se non si distrae è una bella squadra con un pubblico enorme alle spalle. La sorpresa mi sembra il Torino, una squadra semplice e spettacolare. Il resto siamo noi, quelli che guardano e vorrebbero divertirsi."