- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
ultimora
Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, il noto giornalista Mario Sconcerti ha analizzato così il momento dell'Inter, ieri incapace di vincere a Verona col Chevo: "È pesante il mistero dell'Inter. Ha acquistato 7 giocatori che tutti hanno definito ottimi (De Vrij, Nainggolan, Politano, Lautaro, Keita, Vrsaljko, Asamoah) salvo poi scoprire che tutto sta andando peggio. Perché? Su chi pesano le responsabilità? Personalmente ho stimato molto Spalletti e ancora resto vicino a quella idea, ma comincio a pensare anche ai suoi limiti. Non è un ragazzo, ha 60 anni. Allena da più di 20 e ha vinto solo una volta in Russia. Ad alti livelli l'allenatore deve essere o un fratello o un riferimento duro, coerente anche con i propri errori. Dopo tante stagioni, dopo queste 55 partite all'Inter, Spalletti non mi sembra più né l'uno né l'altro. Troppe sostituzioni discusse, troppi miglioramenti mai nati, troppe scelte di mercato non suggerite, anzi perse o subìte. Un tecnico così è molto rischioso perché porta con sé una fiducia che poche volte ripaga. Non lo manderesti mai via a cuor leggero ma non sei mai davvero convinto sia il migliore. È un bicchiere mezzo pieno, la cosa peggiore nel calcio. Ora si può però almeno dire quello che Spalletti non è: una differenza. Perde netto nei confronti di Allegri e Ancelotti, dà meno di loro nello spingere e costruire giocatori. Non inventa, organizza, mentre gli altri restano spesso nuovi anche dopo gli anni".
© RIPRODUZIONE RISERVATA