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Sconcerti: “L’Inter una promessa, Inzaghi stupirà. I miei pronostici scudetto”

Alessandro Cosattini

La lunga e dettagliata analisi del giornalista sportivo sull'inizio del nuovo campionato: i nerazzurri vogliono difendere il titolo

Mario Sconcerti dice la sua sul campionato che inizierà domani con l’impegno dell’Inter a San Siro contro il Genoa. Sulle colonne del Corriere della Sera, il noto giornalista sportivo ha svelato il suo pensiero sui nerazzurri, ma anche la griglia dei pronostici per la nuova stagione: “Sarà un campionato molto bello perché reso incerto dalle nuove povertà. Se ci ammaliamo insieme abbassiamo il concetto di buona salute ma restiamo equivalenti. È avere tutti la stessa mancanza di soluzioni che rende grande la gara. A oggi non c’è una squadra che si sia sicuramente rinforzata rispetto a un anno fa. Abbiamo scambiato Locatelli per Bobby Charlton, con cui certamente ha qualcosa in comune, ma non meritava un travaglio così lungo. Abbiamo visto partire Hakimi e Lukaku, senza che la cosa alla fine travolgesse nessuno; abbiamo scoperto la Roma diventare la squadra che ha investito di più; e la Juve tornare favorita dopo aver concluso con la stessa squadra un campionato da quarto posto. L’unica certezza, anche questa in divenire, è che le grandi società di scommesse danno la Juve favorita a 2.25, un punto sopra l’Inter che resta dunque in piedi. La terza squadra è l’Atalanta a 6.5, quarti Milan e Napoli tra il 10 o poco più. Personalmente ho quasi lo stesso pronostico. La Juve vince se tutti i suoi malesseri erano di ordine tattico.

[…] L’Inter è una promessa. Ha fatto tanta fatica a ritornare realtà per poi perdere il ruolo in un’ora. Però ha reagito bene la società, anche la gente e l’intera comunicazione milanese. Non c’è stato disfattismo, si è preso la nuova miseria come una speranza, un’occasione. È ancora in costruzione ma si è attrezzata bene. Stupirà Inzaghi, che è un padre buono ma furbo, terragno come Conte ma più sinuoso, più disposto al compromesso, spesso molto amato dai giocatori. Sbaglia pochissimo sul campo, ha più insistenza che carattere, prepara bene le partite, una per una. Ha meno visione d’insieme, finora non ne ha avuto bisogno. In sostanza è un ottimo pilota e la squadra è molto buona nei dodici-tredici titolari. Meno nella rosa. Le squadre di testa sono queste due (Juve e Inter, ndr)”, si legge.

(Fonte: Corriere della Sera)