Mario Sconcerti analizza dalle colonne del Corriere della Sera il successo in rimonta dell'Inter sul campo della Roma: "Un’Inter strana, entusiasmante e passiva, alla fine esagerata, a tratti bellissima, guidata da un capitano universale, un attaccante del tempo, un giocatore che è davvero un riassunto del calcio, essenziale e nascosto. Ci ho pensato a lungo, alla fine credo sia giusto essere sinceri: non so se l’Inter abbia davvero meritato di vincere. La Roma ha preso tre pali quando era in vantaggio, ho visto cose chiaramente sbagliate in quel periodo dell’Inter, per esempio Borja Valero trequartista e un carattere un po’ lento, abbandonato. Ma l’ultima mezzora è stata perfetta, molto più che dominata, semplicemente inventata e decisa da una squadra che è forse nata in quel momento. Continuando nella sincerità, non sono sicuro che l’Inter sia da scudetto, e forse non è nemmeno il momento giusto per chiederselo. Ma non vedo adesso perché non possa diventarlo. Non ha ancora gioco, rispetto al passato si è fatta però resistente. Ha avuto molti momenti per perdere la partita, ma non è mai riuscita a perderla davvero. E ha in compenso giocatori improvvisi, cresciuti nel loro peso sulla gara. Icardi per primo, ma anche Perisic e Candreva, anche Vecino, gli stessi Nagatomo e D’Ambrosio, apertamente inferiori ma, appunto, sempre in gara. La Roma è stata più bella e meno fortunata, frenetica e confusa. Perdere è stato un destino eccessivo ma sempre presente per tutta la partita".
FC Inter 1908
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Sconcerti: “Inter squadra strana: non ancora da scudetto, ma può diventarlo”
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