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53 giorni dopo la vittoria dell'Europeo, l'Italia di Mancini è tornata in campo. Gli azzurri sono stati fermati dalla Bulgaria, risultato finale 1-1. Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti analizza la prova della squadra azzurra: "L’Italia del dopo Wembley è sufficiente nella gestione normale, quasi assente per insistenza e carattere. Troppi errori stavolta, errori tecnici, nei passaggi, nei movimenti, nelle conclusioni. Detto che non è troppo importante, è giusto in serate sottili chiedere di più anche a Jorginho. Non ha giocato un pallone negli ultimi venti metri, si è tenuto tutto il facile".
"Così così Barella, come si chiedesse da solo chi sono e dove vado. Male Florenzi contro il giocatore migliore della Bulgaria, Despotov, che lo salta e mette al centro per l’unico tiro in porta avversario. Ma Acerbi è dietro il suo attaccante, gli lascia intero l’anticipo. In campionato non accadrebbe. Continua a crescere invece Chiesa, è ormai un giocatore diverso, potenzialmente decisivo sempre.È lui l’unico attaccante reale dell’Italia, non Immobile, tagliato fuori dal lungo palleggio amico ai limiti dell’area, non Insigne, fuori misura. Diciamo che non eravamo in condizione. Non dimenticando di andare subito a rintracciare la vecchia voglia di vivere calcio che è stata la vera spinta per vincere".
(Corriere della Sera)
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