Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, giornalista, ha analizzato così la vittoria di ieri sera dell'Italia in vista degli Europei: La squadra è pronta, completa, matura. Ha voglia di mostrarsi. Conta poco la partita di ieri, ma conta molto la facilità con cui l'Italia ha dominato. Il migliore è stato Insigne, il più importante Jorginho, ormai tra i migliori d'Europa. È cresciuto tanto Berardi. L'Italia gioca bene e gioca in un modo quasi sconosciuto per gli altri, perché pressa senza scoprirsi, aspetta il contropiede. Ma lo gioca ad arte, tutto di prima e con una qualità di esecuzione altissima. Allora abbiamo già vinto? Chiaramente no, ma parteciperemo, saremo attivi, nessuno potrà sottovalutare l'Italia. Perché gioca bene.
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Sconcerti: “L’Italia è pronta, completa e matura. Non siamo migliori, ma diversi”
L'analisi del giornalista: "Abbiamo già vinto? Chiaramente no, ma parteciperemo, saremo attivi, nessuno potrà sottovalutare l'Italia"
Ha idee e ha le capacità per gestirle. Queste non sono considerazioni sulla partita di ieri, sono note che concludono un periodo di costruzione lungo tre anni. È stato fatto un bellissimo lavoro. Ci sono state Nazionali più forti, questa è la prima senza i blocchi delle grandi squadre, è un affresco messo insieme con mille soffi di pittura diversa. Direi che è la prima bella squadra italiana da quando all'alba del duemila il 65% dei nostri giocatori ha cominciato ad arrivare dall'estero. Cosa questo varrà lo sapremo entro un mese.
A oggi siamo stati molto più forti di avversari che ci erano naturalmente inferiori. Ora cominciano le partite vere. Ci arriviamo con curiosità, la nostra differenza è netta, abbiamo aggiornato il contropiede al miglior calcio di oggi. Questo capita nel momento giusto perché tutti oggi si lasciano spazio alle spalle. E perché quattro-cinque giocatori dei nostri hanno la qualità perduta dei brevilinei in un mondo che gioca tutto alla stessa maniera. Non penso che siamo i migliori, penso che siamo diversi.
Manca un uomo guida ma anche quello è un problema forse superato. In una squadra mosaico il grande leader a volte diventa una parola in più. Benvenuto a Raspadori. Il suo arrivo all'ultimo minuto dimostra la diversità della gestione di Mancini, che va avanti per idee più che per conseguenze del campionato. Insomma è un bel giorno per cominciare. Il resto lo capiremo", ha concluso.
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