Sulle colonne del Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti analizza il successo dell'Italia di Mancini negli ottavi di finale di Euro 2020 contro l'Austria:
ultimora
Sconcerti: “Italia-Austria, differenza tecnica: vittoria difficile e più bella. La forza…”
L'editorialista Mario Sconcerti analizza il successo dell'Italia sull'Austria negli ottavi di Euro 2020 sul Corriere della Sera
"È stata difficile e questo l’ha resa bella. Il gioco meno, ma non molto meno. È solo che ci stavamo abituando male, sempre spazi, sempre fantasia e gol. L’ha decisa chi doveva, Chiesa, con un gol dei suoi, tutto elettricità e tiro da spiaggia. Toccava a lui alla fine il compito duro, spezzare una partita soffocata dalla propria gravità e dalla forza fisica degli avversari. L’Austria ci ha messo in difficoltà senza mai essere realmente pericolosa. Anche il gol di Arnautovic annullato è stato un mezzo infortunio di posizione di Donnarumma. Abbiamo fatto fatica a costruire, a liberarci, ma c’erano dieci austriaci dietro il pallone. Sono mancate a lungo le fasce laterali, sono stati stretti e fuori misura Berardi, Insigne, perfino Verratti e Barella, condannati a un gioco triste di palleggio soffocato. Nel cercare la velocità e la pressione alta ci siamo a volte allungati lasciando campo teorico all’Austria, abbiamo avuto più stupore che paura, pensavamo di vincere prima e più facilmente. Ma nessuno ha mai detto che sarebbe stato sempre facile. La nostra forza sono stati i cambi, i cambi a loro volta danno il segno della potenza di una squadra".
Per Sconcerti a fare la differenza sono stati i cambi: "L’Austria non ha sostituito nessuno per tutti i primi cento minuti. Si esauriva in se stessa. Noi abbiamo una continua discussione aperta, abbiamo chi fa gioco e chi rompe le partite, siamo larghi, poco gestibili perché possiamo sempre rinnovarci. Da questa sera difficile di Wembley esce un’Italia più discutibile ma più completa. Non abbiamo l’obbligo di essere sempre grandi per vincere. Possiamo farlo in modo alla fine netto anche andando oltre le difficoltà. L’Austria è stata una splendida squadra di mediani, l’Italia ha confermato la sua differenza tecnica. Poteva andare peggio, in due episodi ci è andata anzi molto bene, ma abbiamo dato veramente tanto alla partita".
Ora si entra nel vivo della fase a eliminazione diretta con i quarti: "Adesso comincia il lavoro serio per Mancini, le certezze dell’abitudine sono saltate, le formazioni andranno contrattate con la fatica e il carico di infortuni. Servirebbe il ritorno di Chiellini, è fondamentale conservare Spinazzola, proteggerlo di più sul campo limitandogli i compiti all’essenziale. Servirà ritrovare in fretta Barella e Verratti, ma ormai è chiaro che l’Italia ha cominciato a camminare nel futuro".
© RIPRODUZIONE RISERVATA