Della vittoria dell'Italia al debutto nell'Europeo contro la Turchia ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera il giornalista Mario Sconcerti:
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Sconcerti: “Italia, nessuno delude. Mi aspetto di più da Barella e Locatelli”
Della vittoria dell'Italia al debutto nell'Europeo contro la Turchia ha parlato sulle pagine del Corriere della Sera il giornalista Mario Sconcerti
"Partita classica alla Mancini, qualche difficoltà all’inizio per un avversario molto chiuso, qualche errore di misura per la tensione del debutto, poi davvero uno spettacolo. Siamo quelli che pensavamo di essere con in più Spinazzola e Berardi, giocatori rimasti fondamentalmente nascosti fino a ora ma che giocano a calcio come pochi in Europa. Uno ha procurato l’autorete, l’altro l’azione del gol di Immobile, insieme hanno dato sostanza all’intero palleggio che ha sfinito la Turchia. Ma non c’è una gerarchia reale, tutta l’Italia ha giocato bene, con una profonda coscienza di sé, sempre con la certezza del risultato. È il gioco che appaga, che non è ordinario, si vede poco anche nella migliore Europa. La palla fila via veloce, corre forte ma è sempre sotto controllo, mai più di due tocchi, come ormai siamo abituati a vedere. Bisogna capire che non è facile, non è normale. Abbiamo cose che gli altri non hanno. Ora vediamo cosa gli altri avranno più di noi".
"La Turchia non è tra gli avversari qualificanti, è a mala pena sul piano di tanti fra quelli che abbiamo già battuto. Ma non è questo il punto. Quello che colpisce è la crescita continua della squadra. In questi tre anni è sempre andata avanti. Adesso è cresciuto Insigne ormai stabile nel rombo anarchico del centrocampo, una differenza costante. Si è aggiunto Immobile, quello che ha il compito più controverso in mezzo ai triangoli di cristallo dell’attacco, ma sta capendo e segnando. Non c’è nessuno che riesca a deludere, sono atmosfere che i giocatori sentono, annusano quando il carro è quello fortunato e non vogliono scendere. C’è coscienza di sé, certezza di essere dentro il momento più importante della propria carriera. Resta da vedere cosa sapremo fare contro chi terrà, con maggior classe della Turchia, il pallone. Dobbiamo sempre ricordarci che ci sono due-tre avversari migliori, ma noi siamo diversi, giocheremo contro tutti e abbiamo tante strade per fare gol. Abbiamo anche un grande leader, silenzioso ed essenziale, si chiama Jorginho, è lui che indica la strada a tutti. Mi aspetto qualcosa in più da Locatelli e Barella, ma chiederlo adesso fa diventare un po’ rossi di vergogna".
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