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Sconcerti: “Juve, Monaco avversario difficile: bianconeri più forti, ma i francesi…”

Il giornalista ha analizzato la semifinale di Champions League tra la Juventus e il Monaco

Marco Astori

L'urna di Nyon è stata parecchio clemente con la Juventus: i bianconeri hanno infatti pescato il Monaco, assoluta outsider di questa edizione della Champions League. La squadra francese non è però da sottovalutare, come scrive anche Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera: "Andrei cauto su questa partita che ha l’aria di una trappola. Il Monaco è impressionante e leggero, ha una facilità primitiva di andare in gol. Non è un avversario facile, molto meglio la finta modestia di Simeone col suo calcio previsto. Quello che non si sa del Monaco è il suo limite nervoso in una semifinale. L’unica partita «inutile» di questa stagione l’ha giocata a Leverkusen, l’ultima della fase a gironi, quando era già primo da un pezzo. L’ha persa 3-0 per inedia, perché era oltre. Il Monaco gioca e pensa come un pirata, è nell'anno dell’intemperanza, gioca, segna e vince dovunque. È partito in Champions dai turni preliminari. Oggi ha segnato 6 reti al City e 6 al Dortmund, 4 al Tottenham, eliminando tutti. È primo nel campionato francese, ha segnato 90 reti, 111 se si conta la Champions. Come fa a essere un avversario semplice? Prende gol, ma non troppi. In campionato ne ha subiti 27, gli stessi della Roma, 6 meno del Napoli. È chiaramente una squadra sbilanciata, prima nella mente, poi nel tipo di gioco. Non ha interesse a difendersi perché sa attaccare come pochi".

"I suoi tre attaccanti (Mbappé, Germain, Falcao) hanno segnato 65 reti insieme: perché tenere il pallone e non darlo a loro? Jardim, il tecnico che tutti adesso cercano, fa questo: ha messo tutta la squadra a cercare i tre attaccanti. I risultati sono imprevedibili. La Juve è più forte e ha una grande fase difensiva - continua Sconcerti - ma il Monaco ha qualità diverse, ha davvero tecnica e forza da centrocampo in poi. Sono tutti giovani, corrono e sono felici, vanno smontati in fretta perché soltanto la differenza del calcio può non bastare. Sono l’espressione migliore, quasi classica, di un’Europa che sta vivendo la sua fase di transito. Le migliori sono implose (Barcellona, United, Chelsea, City, Bayern, le milanesi, campione d’Inghilterra è il Leicester, il Psg non decolla), non ci sono più grandi giocatori da comprare, la differenza va fatta sulla fantasia, sui particolari. E quelli sono di tutti. Così capita nel grigio una generazione dissacrante che non vuol darsi un limite. Per essere chiari, la Juve è più forte, è più completa. Ma il Monaco è tutto fuorché un avversario battuto".

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