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Sconcerti: “Juve quanto segni, Bonucci era rigore. All’Inter non rimane che…”

In attesa dell’ultima partita di questo turno infrasettimanale, che vedrà i nerazzurri affrontare al Meazza l’Udinese, Mario Sconcerti analizza la situazione di classifica sulle pagine del Corriere della Sera, partendo dalla...

Sabine Bertagna

In attesa dell'ultima partita di questo turno infrasettimanale, che vedrà i nerazzurri affrontare al Meazza l'Udinese, Mario Sconcerti analizza la situazione di classifica sulle pagine del Corriere della Sera, partendo dalla capolista. "La Juve sarà adesso un po’ meno brillante, ma continua a portare avanti un campionato eccezionale. È a 6 punti dagli 87 di un anno fa e ne ha a disposizione altri 24. La novità rispetto al passato di Conte è la presenza di attaccanti che segnano molto. Un anno fa dopo trenta partite gli uomini gol erano Matri e Vucinic con sette reti, oggi c’è Tevez che va molto oltre la somma dei due. Lo stesso Llorente è già adesso il secondo miglior attaccante nell’età di Conte. È questa la vera evoluzione della Juventus, l’inevitabilità dei suoi gol. Segna sempre, in qualunque modo, contro chiunque. Il Parma veniva da diciassette risultati utili, ha una delle migliori organizzazioni di gioco del campionato. La juve l’ha battuto quasi con leggerezza (ma c’era un rigore di Bonucci su Parolo)." 

Qualche battuta sul Napoli, il Milan e le ambizioni dell'Inter: "Benitez torna davanti nella sua corsa personale con Mazzarri. Non c’è partita a Catania, come spesso quando il Napoli va libero incontropiede. Il limite mi sembra l’ambiente. Napoli chiede lo scudetto o niente. La convinzione è che dopo essere arrivati secondi si possa solo vincere. Non è così, servono anni di grandi risultati per battere le squadre tradizionalmente da scudetto. Vincere non è mai un obbligo. (...) Il Milan ha ritrovato invece continuità di gioco, sta crescendo, c'è più convinzione. Si può dare atto a Seedorf di aver almeno resistito e rilanciato. Funzionano anche le«coccole» a Balotelli. Non c’è guarigione, non credo possa esserci, ma l’interruzione della discesa è un risultato fondante. Si chiude così anche la finta corsa per il terzo posto. Il campionato sta finendo, resta a disposizione un quarto posto di consolazione che l’Inter potrà cominciare ad attaccare da oggi."