Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti analizza la sconfitta dell'Inter contro il Torino. Questa l'analisi del giornalista: "Più seria la sconfitta dell’Inter, travolta dal combattimento ordinato del Torino e da una formazione continuamente reinventata. Per far giocare Lautaro con Icardi si è spostato l’intero asse della squadra, non risolvendo niente e dovendo sempre tornare indietro. È bene chiarire che Lautaro non è un numero dieci, non basta spostarlo di sette metri dietro Icardi per farne un giocatore. Lautaro è un centravanti vero che ha movimenti diversi da Icardi, ama avere un po’ di spazio davanti a sé, ama sentire il pallone, ma non è un dribblatore né uno che abbia voglia di fare assist. Cerca la porta, quello è il suo lavoro. È di nuovo mancato nell’Inter il senso della squadra, hanno giocato tutti sotto ritmo, come andasse bene qualunque risultato. Da un punto di vista atletico, della corsa, del piacere di giocare a calcio, il Torino l’ha sopraffatta. C’è stato a tratti come un segnale di sfiducia, come la squadra rifiutasse dentro di sé questo nuovo schema che nasceva solo per essere simmetrico con quello del Torino. Restano anche limiti individuali. Icardi ha segnato 2 reti nelle ultime 9 partite, D’Ambrosio e Dalbert non hanno la qualità per reggere tutte la parti laterali del campo da soli. C’è come una confusione cieca tra la squadra e la panchina, come non si ascoltassero a vicenda".
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Sconcerti: “Lautaro non è un 10. All’Inter è mancato il senso della squadra, come se…”
L'analisi del giornalista sulla sconfitta dell'Inter a Torino
(Corriere.it)
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