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Sconcerti: “L’Inter è una squadra forte, il suo problema è…”

Il noto giornalista ha analizzato le problematiche che coinvolgono la squadra nerazzurra

Marco Macca

"Sulle pagine de 'Il Corriere della Sera', Maurizio Sconcerti ha scritto a proposito dell'Inter e del suo obbligo di fare bel calcio, ecco l'analisi del giornalista.

"OBBLIGO - "L'Inter ha l'obbligo di giocare bene a calcio, non ha perso nessun titolare rispetto a un anno fa e ne ha inseriti 4 di valore, Ansaldi, Joao Mario, Banega e Candreva. Queste aggiunte valgono un salto di qualità importante. Non sto parlando di scudetto, ma di prospettive a breve termine".

"DIFFICOLTA' - "É una squadra forte. Il suo problema è tecnico perché il calcio è sempre un problema di gioco, ma non può essere questo mare indeciso da troppo tempo. L’Inter ha una complessità globale da cui sembra quasi non voglia uscire, mentre il calcio dei grandi è un gioco semplice".

"GIOCO SEMPLICE - "L'Inter da troppa importanza agli schemi, al sorriso dei padroni, alla fretta della gente. Dovrebbe semplicemente giocare a calcio perchè non può non saperlo fare. Ha tutto. La buona psicologia si ottiene con i risultati. Quando una squadra vince è sempre sana. L’Inter non vince e si sente autorizzata a farlo dal fumo di burrasca che sempre l’avvolge. Torniamo per un momento alle cose semplici. Nel calcio la base è il controllo della palla, poi viene la rapidità d’esecuzione. Sei hai queste due cose, salti qualunque schema. Giocate a due tocchi e non ci sarà squadra che sappia starvi dietro. È semplice, ma non facile. Comporta classe, molta tecnica. Ma chi ha questa tecnica fuori dall’Inter? Una, due squadre al massimo". Perché l’Inter dovrebbe continuare a giocare male se ha grandi giocatori? Una risposta può essere perchè non fa squadra. Ma qui l’inseguimento diventa retorico. Giocate veloci e la squadra può arrivare. Si può non vincere un campionato, ma non si può giocare sempre male.

"DE BOER NON SI COMPLICHI LA VITA - "Gioca bene la Samp, giocano bene Torino e Genoa, lo fa da 4 anni il Sassuolo. Una squadra di grandi giocatori non ha solo il dovere di giocare bene, ma di giocare meglio. Per farlo è necessario che l’allenatore non complichi il mestiere. Nelle squadra di grandi giocatori il tecnico è un metronomo, non un violino, deve scegliere e semplificare. È questa naturalezza nella bellezza che all’Inter manca. Questa libertà di pensiero, di espressione. Sembra una squadra eternamente frenata. Ora può bastare e De Boer giochi a calcio. Non cerchi il meglio di se stesso, non serve. Cerchi quello dei giocatori dell'Inter. Sarà sufficiente".

"Fonte: (Il Corriere della Sera)

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