Della vittoria dell’Inter in Champions League a San Siro contro il Barcellona ha parlato il giornalista Mario Sconcerti al Corriere della Sera.
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Sconcerti: “L’Inter ha avuto qualcosa in più. Bene Inzaghi, non meritava tutte le colpe”
L’Inter va avanti insieme a Inzaghi. L’importanza dell’avversario rimette insieme l’attenzione della squadra. La partita è soffocata, il Barcellona sopravvalutato, l’Inter lo capisce abbastanza in fretta e via via cresce. Non c’è spettacolo, c’è molta attenzione, mestiere, senso di serietà. Cioè un’Inter diversa che non ha nemmeno bisogno di essere fortunata. Il Barcellona finge grande calcio, in realtà non tira mai, Lewandowski non ha un pallone giocabile, l’unico schema è dare la palla a Dembelé, che è un narciso terribile. Così, quando arriva il gol di Calhanoglu, si ha la sensazione non di sorpresa, ma di un colpo di giustizia normale. L’Inter ha meritato tutto semplicemente applicandosi. Ha avuto per tutto il tempo qualcosa più del Barcellona, che sembra una squadra di dieci anni fa, elegante e leggera, nel complesso noiosa, sempre in difficoltà contro avversari duri che non rispettano la sua piccola bellezza.
L’idea prevalente dell’Inter è stato Calhanoglu, non esatto, non geometrico, un regista passionale che nello slancio ha segnato anche il gol decisivo. Ha fatto lo stopper tra Pedri e Gavi, chiudendo e poi rovesciando costantemente l’azione. Dopo lui Dimarco, poi De Vrij che non ha lasciato un pallone a Lewandowski. L’ha giocata bene soprattutto Inzaghi, calmo in panchina, per una volta sopra gli eventi. Non è un genio, ma è un buon allenatore. Non meritava tutte le colpe di una squadra che lo prescindeva.
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