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Mario Sconcerti, nel suo editoriale per il Corriere della Sera, presenta la sfida tra Romelu Lukaku e Zlatan Ibrahimovic, uno dei temi caldi del derby di questo pomeriggio: "Ibrahimovic è apparso prima giocatore, poi grande attaccante. Lukaku ha subito segnato di più ma non ha mai avuto un buon rapporto con la tecnica. Non è facile confrontare due giocatori contemporanei con una forte differenza di età, 12 anni sono un’intera esistenza sul campo.
Forse la prima buona idea è vedere cosa aveva fatto Ibrahimovic all’età attuale di Lukaku. Aveva segnato 106 reti in quattro squadre diverse, Malmoe, Ajax, Juventus, Inter, vincendo campionati dovunque avesse giocato. Lukaku di gol ne ha segnati 169 e ha giocato in sei squadre, Anderlecht, Chelsea, West Bromwich, Everton, Manchester United, solo un campionato belga vinto. Significa che i gol di Lukaku hanno pesato meno pur essendo tanti di più di quelli di Ibrahimovic. Secondo piccola aritmetica questo fa di lui un grande centravanti, non ancora un fuoriclasse. Il fuoriclasse è quello che determina con la propria presenza, costruisce squadre da solo. Ibra ha sempre portato una differenza definitiva, Lukaku non ancora".
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