Intervenuto ai microfoni di TMW, Mario Sconcerti ha parlato della nazionale di Roberto Mancini a poche settimane dall'Europeo.
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Sconcerti: “Mancini allena l’Italia come un club. La dimostrazione? Sensi…”
Le parole del giornalista a proposito della selezione azzurra allenata dall'ex allenatore dell'Inter
Mancini ancora con qualche dubbio:
"Molto dipenderà da Sensi, che è l'altro regista. E questo conferma che Mancini la allena come se fosse un club e non guarda ai risultati del campionato. Sensi non ha giocato e non solo lo ha convocato ma aspetta fino all'ultimo giorno. Sta gestendo la Nazionale come una sua squadra".
L'obiettivo minimo di questa Nazionale?
"Almeno la semifinale, ma ci sono 5-6 squadre sullo stesso piano. Veniamo da tante partite con avversari di seconda fascia. Ultimamente non ho vista una bella Nazionale, l'ho rivista lenta. Jorginho al momento però è il miglior play in Europa. Per tante partite la caratteristica è stata la transizione rapida, nelle ultime partite ho visto una squadra lenta e un po' sconclusionata. Si sono materializzati improvvisamente dei limiti. Ora vedremo cosa porterà un torneo così importante".
Sarri-Lazio: è un binomio che la convince?
"Fa sempre un grande affare chi prende Sarri. E lo fa anche lui. A Sarri interessa il progetto tecnico e la Lazio ce l'ha. Lotito poi è uno che protegge i suoi allenatori. Ricominciare dalla Lazio è molto meglio. Per lui è fondamentale un regista e i biancocelesti ce l'hanno. Sarri alla Lazio potrebbe essere un rilancio. Con Mourinho e Sarri a Roma si avrebbe un grande calcio".
Spalletti-Napoli, scelta che la convince?
"Vedremo come reagirà Spalletti, che spesso non è padrone della piazza. Ma è un problema di tanti, sarà un problema anche per Mourinho e Sarri".
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