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Dalle pagine del Corriere della Sera di oggi, si legge una netta presa di posizione di Mario Sconcerti a favore di Walter Mazzarri e smaccatamente anti-manciniana: «Non vanno giù i paragoni trancianti, significa semplificare un gioco complesso che passa attraverso l’insegnamento di tutti i giorni. Mazzarri aveva chiesto Luis Gustavo. Con quello davanti a due difensori si sarebbe potuto difendere benissimo a quattro. Lo aveva detto anche a Thohir.
Prendetemi 7 giocatori forti e si può puntare al 2°-3° posto. Non avvicinarsi alla Juve, sempre giudicata più forte per società e testa dei giocatori. Dove Allegri è molto bravo, ma livornese e pratico come il Mazzarri di San Vincenzo, non giudicato per la sua eleganza ma per come conduce la squadra. Quando Mancini era al City, Mazzarri mandò i suoi osservatori a vedere gli allenamenti come da prassi con tutti i grandi club. Mi dicono che i risultati furono deludenti.
Non per Mancini, ma alla fine gli osservatori dissero che c’era poco da imparare. Capita. Ognuno ha difficoltà a mettere in discussione la propria scienza. Ma fu così. In sostanza Mazzarri pensava di riuscire con l’allenamento e l’intensità a eludere la mancanza di qualità della squadra. Che i risultati siano stati deludenti è un altro cruccio di Mazzarri perché a lui non era stato promesso niente. Gli dissero prendiamo Osvaldo perché ce lo danno per niente. Un ex giocatore di Mazzarri telefonò al tecnico dicendogli non lo faccia, è uno spacca lo spogliatoio. A Mazzarri piaceva Osvaldo, provò a parlarci, qualcosa ottenne. Ma era la sola cosa che passava il convento.
2) Sentirsi dire che non conosce i giocatori stranieri. Ma questa per molti è una contraddizione in termini. L’Inter arrivata 5ª l’anno prima non aveva bisogno di scoperte, ma di grandi giocatori ufficiali per fare l’ultimo salto di qualità. Si dice che una volta Mazzarri abbia gridato che il mercato dell’Inter deve farlo un imbecille, non un esperto. Cioè uno che va su nomi sicuri. E li compra. Non serve la scienza, solo la conoscenza. È vero, non conosceva M’Vila, ma era l’unico? Mazzarri pensava che se togli Cambiasso devi prendere Luis Gustavo non M’Vila. Altrimenti non c’è crescita. E aveva aggiunto due nomi: Jovetic e Lamela. Non credo sarebbero bastati, ma era un mercato semplice, di nomi lineari, rendimento prevedibile. Il tipo di crescita che cercava Mazzarri».
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