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Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti commenta la situazione di Leo Messi. Ieri l'argentino non si è presentato ai test anti Covid e la sua partenza sembra sempre più vicina.
"Non vorrei uccidere troppe speranze, ma non c’è mercato su Messi. Ha già scelto. Nessun giocatore al mondo e tantomeno il più ricco, romperebbe con la sua società senza avere già un altro ingaggio. L’altra squadra è il Manchester City, che per adesso non dice niente ma nemmeno smentisce. A conferma della propria colpa. Messi sta adesso alzando la voce in modo sguaiato, non perché speri realmente di potersene andare a zero lire. Questo è quasi impossibile, glielo ha detto chiaramente anche la Liga spagnola, cioè la depositaria dei contratti, proprio ieri. C’era una data per farlo, è stata largamente superata, quella strada è chiusa, almeno nei tempi brevi di un calciatore. Messi fa il ribelle perché deve far capire in fretta al Barcellona che la loro storia non può riaprirsi e l’unica soluzione accettabile per tutti è trovare un accordo col City, vendere Messi a un prezzo reale di mercato versando un potente indennizzo a chi è costretto a cedere. Non ci sono tavoli aperti, la direzione di Messi è già definita. La storia di Messi in Catalogna, 21 anni, era però unica. Diventa l’esempio finale che i sentimenti nel calcio sono una questione di prezzo, non esiste l’amore, non esiste la fedeltà".
(Corriere dello Sport)
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