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Qualcuno si aspettava una gara ricca di gol ma Napoli e Inter sono riuscite entrambe ad annullare i rispettivi attacchi e a portare a casa un punto ciascuno. Per l'Inter è sicuramente un passo in avanti importante come sottolinea dalle pagine del Corriere della Sera Mario Sconcerti: "È stata una grande partita un po’ tradita. Il Napoli non ha saputo vincerla, l’Inter ci ha provato poco. Se nel calcio conta chi attacca, il Napoli ha fatto molto di più, ma tenere il pallone con eleganza gli ha fruttato alla fine solo due tiri in porta, più un mezzo autogol di Miranda. L’Inter ha crossato molto con Candreva senza mai avere una traiettoria giusta. Ha rischiato il gol Borja Valero che nel primo tempo aveva trovato una giusta posizione da pendolare, poi si è esaurito. Il risultato fa male a tutti e nessuno. Non si può vincere sempre. Semmai conferma che l’Inter è ormai una squadra e che sa fare le partite che vuole. Il Napoli negli ultimi quindici mesi, cioè nelle ultime 47 partite, solo altre tre volte era rimasto senza segnare. Stavolta una squadra ha fermato l’altra, con il Napoli più brillante e l’Inter più solida. Direi che la partita è stata tutta nel primo tempo, il lungo momento più spavaldo, quando entrambi hanno provato a vincere. Il secondo tempo è stato più farraginoso, più lento, con pochi spazi per tirare davvero in porta. La poca durata del gioco conferma il momento più complesso del Napoli, che gioca ancora di corsa ma scatta meno. Mertens è vivo ma non evita più gli avversari. Callejon è scomparso dopo una botta a fine primo tempo. Insigne è stato quasi sempre raddoppiato. Hamsik, con fatica, ma normalizzato, Candreva ha costretto Ghoulam a una partita soprattutto difensiva".
"Un Napoli ottimo, ma un po’ stanco, come è anche giusto. L’Inter è stata ottima fino ai margini dell’attacco, sono mancati Perisic e Icardi. Candreva ha messo molti palloni ma quasi tutto storti, nessun centrocampista aveva il coraggio di inserirsi. Così gli attaccanti sono rimasti soli e non si sono lamentati. Sapevano tutti che l’Inter non poteva giocare alla pari, da qualche parte doveva esserci un sacrificio. La partita conferma tutta la forza del Napoli e fa comodo all’Inter per fare curriculum da scudetto. È stata la migliore partita dell’Inter. Non la migliore del Napoli. Il suo è stato un dominio elastico, con qualche pausa profonda e una strana routine che di tanto in tanto si allungava sul campo. Mi sembrano i classici problemi di chi ha vinto molto e in fretta. Ora tocca alla Juventus e a tutti gli altri riprendersi un po’ di spazio. Ma la risposta di Napoli è che nella corsa c’è ufficialmente anche l’Inter.
(Corriere della Sera)
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