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Nell’editoriale di oggi per il Corriere della Sera, Mario Sconcerti parla del nuovo inizio di Milano e della fine dei grandi calciatori. “La vera differenza degli ultimi 15 anni è che il calcio, nonostante i soldi dei nuovi ricchi, si è improvvisamente impoverito per mancanza di materia prima. I soldi ci sono ancora, ma non sappiamo più chi comprare. L’aumento dei buoni giocatori ha reso il calcio più democratico. Oggi tutti sono molto più simili di pochi anni fa. Le differenze di Messi stanno calando, quelle di Ronaldo e Robben forse scomparendo, quelle inglesi non ci sono mai state, Ibrahimovic, l’unico capace di far vincere sempre la squadra in cui ha giocato, ha un anno più del dovuto”, scrive il noto giornalista. E in tutto questo la Milano del calcio torna a lottare “con le sue stranezze, i suoi misteri cinesi, con le sue incognite, ma anche con il suo tempismo. Adesso tutti ripartono alla pari”.
(Fonte: Corriere della Sera, 19-02-2017)
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