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Sconcerti: “Oggi l’Inter è la più forte d’Italia. Conte? Non è più in discussione lui ma…”

Marco Astori

L'analisi del noto giornalista

Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, noto giornalista, ha detto la sua sulla finale di Europa League di questa sera tra Siviglia e Inter: "La stagione dell'Inter va giudicata adesso che la finale con il Siviglia non è stata ancora giocata. Se vince, vince anche il giudizio, se perde si finirà per dare troppa importanza a una sola partita. In realtà l'Inter ha fatto molto cammino nell'anno di Conte. È stata l'unica squadra vera dentro al campionato della Juve, la Lazio è scomparsa quando il gioco cominciava. L'Inter ha fatto 13 punti in più, è arrivata seconda a un punto e in una finale europea. Questo la completa? Non ancora, però sono successe molte cose. Conte ha allungato la stagione continuando a lavorare e trovando perfino un'altra Inter. Sono usciti Candreva e il trequartista, chiunque fosse quella figura, da Eriksen, a Sensi, a Borja Valero. È subentrato Bastoni, che non è ancora perfetto, ma si prende responsabilità in costruzione che né Skriniar né Godin si prendevano. C'è stata continuità di risultati e lavoro. In questo momento l'Inter è la squadra più forte d'Italia.

La Juve ha perso Pjanic e Matuidi, deve assimilare Kulusevski, è molto più un laboratorio che una squadra dominante. C'è stato all'Inter un lavoro d'insieme che va riconosciuto da tutti, ivi compresi dirigenti e tecnico che fanno fatica a trovare le porzioni giuste nel merito da attribuirsi. Conte porta in lungo un problema che Zhang e Marotta vedono già chiuso, ma lo fa per poter chiedere di più al momento giusto. Non è più in discussione lui, è in discussione la gestione dell'Inter. Sono vecchie battaglie virili che fanno alla fine la qualità di chi le conduce o la sconfitta di tutti. Va da sé che Zhang e Marotta amano fare la miglior Inter possibile, ma va anche da sé che è necessario capire cosa questo comporta. Non si può litigare sempre con i soldi degli altri. Ci sono dei confini. E non sembra che quelli dell'Inter siano poi tanto stretti. L'augurio è che Conte sigli con un successo importante una stagione che ha praticamente inventato ma che la società gli ha finanziato. Tutto il mondo sa che Conte è bravo ed eccessivo. Questa finale serve soprattutto a lui per andare oltre, crescere fuori dal ribellismo e cominciare finalmente a governare le grandi squadre con l'etichetta del sovrano. In questo senso il Siviglia è un grande avversario, ma l'Inter è vicina ad essere una grande squadra", conclude.