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Sconcerti: “Serie A? Imprenditori sconosciuti al calcio italiano e presidenti stranieri che…”

Matteo Pifferi

Intervenuto ai microfoni di calciomercato.com, Mario Sconcerti ha detto la sua sull'attuale finestra di calciomercato

Intervenuto ai microfoni di calciomercato.com, Mario Sconcerti ha detto la sua sull'attuale finestra di calciomercato:

"Il problema è che i manager del nostro calcio cercano di dare risposta ad una domanda vecchia: manca il centravanti, che centravanti prendiamo? Questo tipo di mercato è inedito, con i prezzi che stanno crollando. Come una Borsa che vede crollare del 40-50% il valore dei giocatori. Che cosa significa questo? Ma soprattutto per quanto vale? Qualunque mercato ha una sua proiezione. Ma in Italia questa visione non c’è. Stiamo vivendo il mercato più delicato di sempre, ma il nostro calcio è in mano a imprenditori sconosciuti al calcio italiano, che maneggiano una materia di cui sanno poco o niente. Se so che fra due-tre anni i prezzi risalgono - e non possono che risalire - allora compro cinque giocatori da 20 milioni, o dieci da 10. Insomma: investo sul futuro. Ma se non hai una visione, allora vivi solo nel presente. Questa è una generazione di presidenti stranieri che non ragiona in modo industriale, cioè pensa solo al presente, senza una visione finanziaria del mercato".

Cosa manca?

"Più di tutto manca l’intuito, ragionano da industriali, come gli altri negli altri campi. E poi manca la generazione dei grandi dirigenti italiani. Un Romiti o un Marchionne, nel nostro calcio non ci sono. Marotta - che è tra i più bravi - se devi comprare un centravanti, te lo compra; ma qui si tratta - ripeto - di avere una visione, una strategia, di provare ad immaginare il futuro che verrà. In Confindustria, per dire, sono preparati, sanno cosa succederà tra tre-quattro anni, ma nel calcio no, almeno non credo e comunque l'impressione che dà la Confindustria del calcio è sempre questa".