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Sconcerti: “Prima Inter sbagliata. La squadra è solida ma non ha leggerezza…”

Effetto Inzaghi: il Milan vince la prima partita di campionato battendo 3-1 la Lazio con i gol di Honda, Muntari e Menez (su rigore). Solo un pareggio 0-0 per l’Inter contro il Torino. Espulso Vidic. Il Napoli vince in extremis con il Genoa:...

Francesco Parrone

Effetto Inzaghi: il Milan vince la prima partita di campionato battendo 3-1 la Lazio con i gol di Honda, Muntari e Menez (su rigore). Solo un pareggio 0-0 per l’Inter contro il Torino. Espulso Vidic. Il Napoli vince in extremis con il Genoa: 2-1. Ma non è vera forza giocare meglio quando si è sotto di tre gol. La domanda sul Milan adesso si sposta naturalmente sul futuro: dove può arrivare? In tutta sincerità, non so ancora dirlo. È stata una partita particolare, sbloccata subito, giocata bene contro un avversario giusto. Però si è vista un’anima che gli ultimi Milan non avevano. È un Milan che farà più punti fuori che in casa, decisamente italiano e con un attaccante fuori dal comune. Si è visto crescere anche Menez nel senso a lui più lontano, la modestia. Se Torres o Pazzini dovessero risolvere davvero il problema del centravanti, il Milan può fare la sua corsa, non incredibile ma illuminata. L’Inter mi è sembrata sbagliata. È quasi inutile avere due fantasisti (Hernanes e Kovacic) dietro a un centravanti come Icardi. Non è questione di qualità, ma di caratteristiche. Icardi va solo in porta, non tiene la palla. E per far inserire i fantasisti serve questo, un attaccante che li aspetti. L’Inter di Torino è andata così avanti tra soluzioni tecnicamente quasi impossibili, con due mediani generosi e due mezzeali bloccate, le uniche che possono fare gioco. Meglio quando è entrato Osvaldo accanto a Icardi, ma a quel punto la partita aveva smesso di essere tecnica per diventare il solito tumulto finale. L’impressione è che l’Inter giocherà meglio con le grandi squadre e con difficoltà con quelle che si difendono.

Manca leggerezza di gioco, c’è una qualità di fondo che fa fatica ad affermarsi. Però il corpo è solido, la squadra a questi livelli resta competitiva. Mi sembra di avvertire una discreta impazienza nell’ambiente, come se molto fosse dovuto dopo le ultime tre fallimentari stagioni. Sarebbe un errore. Se si pensa che l’Inter sia la squadra ufficialmente più forte, si sbaglia. Se si cerca di avere fiducia, di aspettare il tempo, può darsi che questa diventi una squadra vera. Non c’è nienteche dia il diritto né all’Inter né al Milan di credere di avere qualcosa più degli altri. C’è una buona costruzione dentro la buona modestia del campionato di tutti. Ma per quanto modesto, è questo il campionato da vincere, non quello spagnolo o tedesco (fortissimo il Napoli, finalmente completo). In generale, resta per tutti un calcio piuttosto lento, discretamente involuto. Si stanno affacciando giovani interessanti (Sanchez Mino, Sturaro, Zaza, El Shaarawy, Babacar, Jorginho, Coman, Kovacic eccetera), è chiaro che la vecchia generazione è arrivata sulla cime della montagna, è un calcio che sta per cambiare profondamente, ma la lentezza comune chiude gli spazi in campo e con quelli una rapida possibilità di crescita. Ma siamo appena all’inizio, chissà quanti pareri dovremo ancora cambiare.