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Sconcerti: “Lukaku il sogno di tutti, ricorda Weah e Drogba. Nemmeno Ronaldo e Messi…”

Alessandro De Felice

Il pensiero del giornalista nell'editoriale sull'attaccante nerazzurro sulle colonne del Corriere della Sera

Il noto giornalista ed editorialista del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, ha parlato nell'edizione odierna dell'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku, protagonista con la maglia nerazzurra da quando è arrivato, ovvero dall'estate 2019:

"Lukaku è il vecchio sogno di tutti noi comuni, il gigante che fa quel che vuole e può permettersi tutto. Abbiamo subìto così tanto l’idea che ci siamo dovuti inventare un antidoto biblico. Il gigante in fondo è bloccato dai suoi stessi muscoli, agisce forte ma pensa piano. Così arrivò il piccolo Davide e con una fionda abbattè Golia, ribaltò il concetto.

Uno con le caratteristiche totali di Lukaku non c’è mai stato. Ricorda in qualcosa Weah e in altre Drogba, ma non è solo velocità e potenza, Lukaku è anche intelligenza tattica, senso del calcio e dell’insieme, c’è un mondo nuovo dietro il suo talento.

Lukaku è mezza squadra perché da solo rappresenta molti schemi di gioco. Catalizza i movimenti della squadra, ma non li obbliga. Sa variare giocata, non è elementare come spesso i centravanti grandi e grossi. Lukaku non è altissimo, è un metro e novantuno. Molto spesso i difensori centrali sono più alti, ma non sembra. La sua differenza è altra. Lukaku è forte, ha una massa che si muove a una velocità impressionante senza scomporsi. E più corre più acquista energia. Non è fermabile. Questo tipo di giocatore così matematico e naturale non era ancora esistito, una completezza fisica che non ha nemmeno Ronaldo e certamente non ha Messi. Uno ha più bisogno di agilità e precisione, gioca per se stesso. L’altro è onnipotente col pallone tra i piedi, ma deve anticipare per evitare il contrasto perché leggerissimo. Lukaku si allarga sul campo. È straripante. Apre le braccia, copre il pallone e non lo sposti.

L’attaccante di forza non va giudicato dai gol che segna, ma da come li segna. Quelli centrali, sottoporta, sono di presenza, tutto sommato facili. Anticipi ed è gol. Il gol difficile è quello laterale, di taglio. È complesso tirare angolato perché oltre alla potenza serve precisione. E la potenza è l’inverso della precisione. Dal centro puoi tirare dovunque e fai gol. Di lato hai una sola traiettoria. Lukaku segna un gol su due di taglio, in questo come Ronaldo, a cui aggiunge la grande presenza in area. Non dico per forza che è il migliore. Dico che è un tipo di attaccante diverso, con una freschezza di mente, di gioco, assolutamente nuovi mescolati a un fisico eterno. Lukaku deve molto a Conte che gli ha tolto quei quattro-cinque chili che gli impedivano la sua ultima agilità. Oggi non è l’attaccante più forte del mondo, ce ne sono altri, ma è l’uomo squadra forse più importante. Non devi scegliere di giocare per lui, è lui che gioca come serve a te".