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Sconcerti: «Strama indubbiamente bravo ma è ancora un suddito del…»

Lorenzo Roca

Consueta analisi del lunedì sul Corriere della Sera operata da Mario Sconcerti: «Penso che Stramaccioni abbia un forte senso tattico, come una specie di energia che non ha ancora imparato a controllare. È punito in parte dalla sua faccia da...

Consueta analisi del lunedì sul Corriere della Sera operata da Mario Sconcerti: «Penso che Stramaccioni abbia un fortesenso tattico, come una specie di energia che non ha ancora imparato a controllare. È punito in parte dalla sua faccia da bambino che ne fa sempre un saccente o un ingenuo, quell’idea di essere il cocco del presidente comunque vada. In realtà Stramaccioni conosce il calcio ma ne è ancora un suddito, non lo governa. Ha cambiato la partita di Catania come fossestata un calzino. Due mosse e niente è stato più uguale al primo tempo, qualcosa di veramente eccezionale. Ma ha cambiato errori suoi, non di altri. Questo è il punto: quanto impiegherà Stramaccioni a trovare la via di mezzo? Quanto impiegherà a trovare misura? E soprattutto, è conveniente aspettarlo? Non ne sono sicuro, ma direi di sì. E mi piace l’Inter che insiste, comunque vada, su questo giovane allenatore. Stramaccioni non sbaglia mai poco, o sono grandi errori o grandi partite. È uno dei classici fra quelli che hanno giocato poco a calcio: inventano, sono fanatici dei cambiamenti perché non hanno sicurezze. Ma se trovano la soluzione è per sempre, davvero un po’ come Sacchi.

Stramaccioni in questo momento è un’officina freudiana, piena di doppi sensi e marcature in cui il calcio si incontra con la vita e ne fa confusione. Le sue squadre finiscono per avere un ordine preistorico, un loro talento barbaro per il campo di gioco. Stramaccioni non sarà un equivoco ancora a lungo, sbaglia o indovina troppo per lasciare che i dubbi crescano. Basterà qualche mese per capire. Ma l’individuo è tutt’altro che banale, valeva l’esperimento. In sostanza Palacio fa la differenza fra qualunque ideologia, come decidere che lo zucchero del cibo è la base del pensiero, senza, esiste davvero solo la deriva. Anche stavolta l’Inter ha sbagliato e corretto, mantenendo il dubbio sulla qualità finale. Ha avuto giocatori, non l’idea originale. È stata una grande squadra a metà. Difficile dire se basterà per il risultato finale. Però stavolta ha ottenuto di tenere in strada l’ambiente e la squadra, molto scossi dalla classifica e dal caso Cassano».