Mario Sconcerti conosce bene Ventura. E nella sua consueta analisi sul Corriere della Sera ne analizza le difficoltà, con una nazionale che lo sta mettendo sotto pressione: "La mia impressione è che Ventura non sia ancora nella parte, pensa troppo alle cose da fare, quasi sempre le subisce e tira fuori spesso argomenti per difendersi che non sono suoi. È come giocasse a convincere gli altri di essere adatto alla Nazionale, e dicendolo tenti di convincersi anche lui. Conosco Ventura da tanti anni, ci ho parlato di calcio in tante osterie, per correttezza aggiungo che a bere ero solo io. Non è questo. È modesto ma non umile, ha un suo calcio lucido in testa, non ha bisogno di spiegare ogni volta perché hanno scelto lui. Subisce una pressione che francamente in questo momento non c’è, ma è stato abituato a rimanere sempre nascosto nella vita. La prima luce vera è come lo costringesse a truccarsi. È sempre «ossessionato», «eccitato», «esausto», si sente sempre un po’ vittima, racconta che si è meritato la Nazionale per aver lanciato decine di giovani in carriera, ma nessuno gli ha mai chiesto una spiegazione. È in sostanza lontano dal suo compito e da se stesso perché occupato a essere un altro che non ci serve. Il primo da convocare in Nazionale è lui, il primo da sperimentare."
ultimora
Sconcerti: “Ventura gioca a convincersi di essere adatto. È lontano da…”
Il giornalista del Corriere della Sera analizza la figura del ct Ventura, approfondendo le sue difficoltà con la nazionale
(Corriere della Sera)
© RIPRODUZIONE RISERVATA