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Sconcerti: “L’Inter ha bisogno del vero Calhanoglu. Cambio tattico? Ha poche soluzioni”

Andrea Della Sala

Il giornalista Mario Sconcerti ha parlato del momento che sta attraversando l'Inter e ha detto la sua sulla questione Superlega

Intervistato da Tmw Radio, il giornalista Mario Sconcerti ha parlato del momento che sta attraversando l'Inter e ha detto la sua sulla questione Superlega:

Inter con la Salernitana per ripartire. Si prospettano diversi cambi:

"Io credo che l'allenatore alla vigilia ha sempre ragione, è l'unico che vede i giocatori durante la settimana. Stupisce che non possa esserci Perisic, ma forse deve rifiatare. Sanchez trequartista è per curare questa sterilità dell'attacco. Per una partita si può fare qualunque ruolo, quindi è giusto magari provarlo al posto di Calhanoglu e vedere cosa succede. Non mi sembra una soluzione stabile, perché l'Inter ha bisogno del vero Calhanoglu".

Se non vince stasera, mentalmente può andare fuori dalla corsa Scudetto?

"Non credo, perché ne mancherebbero altre dieci. Io credo si vinca facendo quasi 30 punti. L'importante per quelle davanti fare 84 punti per tenere fuori la Juve. Credo possono permettersi di perdere massimo 5-6 punti, quindi un cammino meno esasperato rispetto a quello dei bianconeri".

Non sarebbe il caso in casa Inter provare qualcosa di diverso a livello tattico?

"Si può fare, ma a me sembra che l'Inter abbia poche soluzioni. E' ferma a centrocampo, tanto che inserisce un attaccante per sostituirne uno. Non ha uomini per cambiare gioco, perché ha un gioco che si basa su giocatori insostituibili come Calhanoglu, Barella e Brozovic. La povertà l'ha scoperta ora. Non è più la squadra che aveva abbondanza prima. Si è prosciugato tutto attorno alla squadra base. Il problema sono i giocatori, non il gioco. Sono loro che non sono al massimo e non hanno possibilità di grandi ricambi. Sono tanti poi i punti in meno rispetto allo scorso anno. Il problema delle squadre italiane è che non possono più tenere rose allargate per i loro costi e sono costrette a prosciugarsi".

Questione Superlega: dove sta il vantaggio di istituire un torneo del genere?

"Cercano il loro vantaggio. Non fanno il bene del calcio, ma il loro. Mettendo alla base dodici società, qual è il vantaggio degli altri? Che sono i cavalier serventi di queste altre squadre. E' vero, vincono sempre le stesse e i vantaggi economici sono sempre delle stesse. La nuova mossa è quella di creare un antagonismo tra UEFA e Superlega. A nessuno frega molto della UEFA, nessuno è ostile per la Superlega perché parteggia per la UEFA. Vogliamo che rimangano regole sportive per cui siamo tutti uguali all'inizio. Dov'è il diritto sportivo nella Superlega? Questa vuole solo sostituire il monopolio della UEFA e basta. E' questa la nuova Champions? Si darà la possibilità ad altre squadre di entrarci? E a quante? La Superlega cancella le possibilità agonistiche di decine e decine di città europee di avere le proprie squadre in un grande torneo. Agnelli poi ricordi un fatto: non è stata la UEFA a fermare la Superlega ma le società, la gente, i giocatori. Ci spieghi poi anche lui che da più di dieci anni è uno dei capisaldi del calcio italiano ed europeo, come mai il calcio, gestito anche da lui, non è più gestibile per debiti".