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Sconcerti: “WM chiese solo Luiz Gustavo e Jovetic. Mancio? Inter è casa sua, c’entra Moratti”

Mario Sconcerti a Sky Sport 24 ha parlato di Mancini, Mazzarri e dell’Inter. Queste le sue parole: “Nel 2001, quando ho chiamato Mancini alla Fiorentina, aveva già fatto esperienza con Eriksson, poi era tornato a giocare in...

Simona Castellano

Mario Sconcerti a Sky Sport 24 ha parlato di Mancini, Mazzarri e dell'Inter.

Queste le sue parole: "Nel 2001, quando ho chiamato Mancini alla Fiorentina, aveva già fatto esperienza con Eriksson, poi era tornato a giocare in Inghilterra, è stato un mese e da lì lo abbiamo richiamato. Gli ho chiesto se entro la nottata poteva essere a Firenze e mi disse immediatamente di sì. Lui da Cortina con tutta la neve arrivò a Firenze. In quell'anno ho capito che era allenatore, stava smettendo di giocare con la lentezza tipica dei campioni, aveva però voglia di mettersi in gioco. Ebbe qualche scintilla con Rui Costa, poi diventarano grandi amici. L'anno dopo io non c'ero più e per metà campioanto provò il 4-2-3-1, non gli andò benissimo, si infortunò Chiesa. Mancini è la forza della novità conuigata al vecchio mestiere.

Credere nei ritorni?Sì ci credo, questa è casa sua. Ciò che ha vinto per primo è stato con l'Inter. Si è immedesimato molto con l'Inter, fino a compromettersi una parte di carriera, precludendosi magari Juve o Milan, mentre altri ci sono andati.

Minestra riscaldata?No, è piatto di maccheroni fumanti. L'Inter comunque perde un ottimo allenatore, non possiamo pensare che improvvisamnete sia diventato un brocco, ma a volte si diventa sbagliati nel posto in cui si è. Mancini parte dal presupposto di essere la persona giusta. Avrà difficoltà, toccherrà all'allenatore metterci la propria mano, la squadra non è buona, è una squadra mai nata, non in crisi.

Mercato gennaio?A me non chiese niente, fu onestissimo. Poi insieme vincemmo la Coppa Italia.

E' già Natale per l'Inter, come sostengono alcuni tifosi? Mancini è un bel rilancio, l'aver cambiato allenatore è un segnale di forza. Mazzarri costa 11 milioni (staff compreso), l'Inter ha avuto la forza di mettere davanti le esigenze della squadra, nonostante questi 11 milioni che non sono pochi.

Dire qualcosa a Mazzarri?Aveva chiesto campagna acquisti ridotta a due soli giocatori. Per sostituire Cambiasso non aveva chiesto Medel (ricordiamo Mbaye retrocesso con il Livorno, Obi mai giocato al Parma). Lui aveva chiesto Luiz Gustavo e Jovetic. E' stata costruita un'Inter che con Mazzarri aveva poco a che vedere. Buoni giocatori ma di fascia media, non era contento nemmeno di Icardi, è diventato quasi un papà di Icardi, ma lui non partecipa mai al gioco, lui avrebbe voluto partecipasse di più alle avanzate di Hernanes e Kovacic. Sarà fondamentale vedere dove Mancini metterà Hernanes. Per lui quei tipi di giocatori (che sono i 'lui' di adesso) sono fondamentali. A volte quando non ha la squadra forte usa quei giocatori come seconde punte o quasi sempre gioca con due attaccanti, ma nell'Inter del primo scudetto si giocava con quattro centrocampisti a rombo. Ora dovremmo abituarci a Jonathan e Nagatomo, ma sono convinto che D'Ambrosio gli piacerà.

Parole Moratti?Nella decisione c'è una forte presenza di Moratti, Thohir ha scelto insieme a Moratti. Moratti ha il diritto di entrarci in queste cose. Ha detto 'era necessario', il suo dovere era quindi quello di farlo sapere alla società, è un suo diritto dare opinioni sull'Inter.

Derby?Mancini ha un grosso vantaggio, sa come giocherà il Milan, mentre il Milan non sa come giocherà Mancini. E' una sorpresa che durerà 30 minuti, ma Mancini dovrà essere bravo a sfruttarla".