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Scontri dopo Atalanta-Inter, non si tratta di cani sciolti: la Digos di Bergamo…

Daniele Vitiello

Non si tratta di un agguato improvvisato e da cani sciolti quello andato in scena sabato dopo Atalanta-Inter, nel centro della città. A sostenerlo è la Digos di Bergamo, che sta analizzando quanto compiuto da un gruppo di quaranta ultrà della...

Non si tratta di un agguato improvvisato e da cani sciolti quello andato in scena sabato dopo Atalanta-Inter, nel centro della città. A sostenerlo è la Digos di Bergamo, che sta analizzando quanto compiuto da un gruppo di quaranta ultrà della squadra di casa, che ha bloccato in pieno centro città due pullman dei tifosi interisti, scortati verso l’autostrada da carabinieri e polizia, e ha poi tentato l’assalto, danneggiando un paio di finestrini. Nessun ferito, ma subito dopo l’agguato è scattata una caccia all’uomo, da parte delle forze dell’ordine, nei confronti dei supporter violenti in fuga.

Il Corriere della Sera di oggi ha spiegato i dettagli sull'operazione: "Un inseguimento tra i passanti e i negozi, con scontri ripetuti, lanci di pietre, sei poliziotti feriti. Dieci gli ultrà arrestati, saranno tutti interrogati oggi dal gip Marina Cavalleri. Ma sono proprio le identità di alcuni di loro a offrire un riscontro alla Digos sul fatto che l’agguato sarebbe stato studiato: in cella c’è Frederick Götze, di Francoforte, sostenitore dell’Eintracht, la cui tifoseria è gemellata con quella dell’Atalanta. È stato acciuffato alle porte di Città Alta, dove si è scontrato con un poliziotto. Da Lodi è inoltre arrivato Francesco Piraino, faccia pulita e in Facebook tante foto dagli spalti in più stadi d’Italia, 25 anni: anche lui in carcere. Tra i bergamaschi, invece, la novità nell’ambito delle inchieste sul tifo violento, è l’arresto di Gianluca Piro, 18 anni, attaccante della Grumellese (serie D), di casa a Trescore Balneario: è incensurato. Il padre Benedetto è l’ex presidente del Savona. Buona parte degli altri supporter in cella sono invece volti noti alla polizia: un paio di atalantini già sottoposti a Daspo, per i quali scatta anche la denuncia di violazione del provvedimento, altri tre già daspati, tra cui uno, Emanuele Moretti, era stato tenuto lontano dagli stadi per tre anni dopo l’assalto con bombe carta alla festa della Lega Nord di Alzano Lombardo, nel 2010, durante la manifestazione contro la tessera del tifoso (ma è stato poi assolto per quei fatti)".