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Con la vittoria per 4-0 sulla Spal, l'Inter si è portata a sei punti dalla Juve e ora sogna ancora di poter dare fastidio ai bianconeri per lo scudetto. Secondo La Gazzetta dello Sport, guardando ai precedenti vicini e lontani, l'impresa è ancora possibile:
"Nelle ultime otto stagioni, cioè da quando la Juve vince il titolo, l’Inter, a questo punto della stagione, aveva distacchi «siberiani»: si va dai meno 18 del 2015-16 ai meno 34 del 2013-14. Roba da prendersi febbre e raffreddore. Adesso, perlomeno, se anche non arriverà lo scudetto, l’Inter è nella scia della Juve e può disputare, pur in svantaggio di qualche metro, la sua volata. Certo, serve una «fucilata», nello stile di Saronni al Mondiale dell’82 a Goodwood, ma si può fare. Il passato è una miniera di esempi: difficilmente riproducibili nella forma (squadre e situazioni diverse), ma non nella sostanza. Gli interisti non più giovani hanno ancora in mente la rimontona della squadra guidata da Gianni «Robiolina» Invernizzi che, chiamato in panchina nel novembre 1970 dai senatori Mazzola, Corso, Boninsegna e Facchetti dopo il crac di Heriberto Herrera, rimontò punti su punti al Milan e alla fine si prese lo scudetto".
"E poi come dimenticare che nella primavera del 2000 la Juve di Ancelotti aveva 9 punti di vantaggio sulla Lazio a 8 giornate dalla fine e lo scudetto finì sulle maglie dei biancocelesti? E un anno prima, nel 1999, era stato il Milan, in svantaggio di 7 punti a 7 turni dall’epilogo, a beffare proprio la Lazio di Eriksson. Insomma, per l’Inter c’è materiale per sperare, anche se il calendario della Juve è decisamente più abbordabile: i bianconeri avranno nell’ordine Lazio, Udinese, Sampdoria, Cagliari e Roma, mentre per i nerazzurri ci saranno Roma, Fiorentina, Genoa, Napoli e Atalanta", aggiunge il quotidiano
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