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Sebastiani: “Lapadula? C’è il Napoli. Ma non ripeta Verratti, bocciato da Mazzarri”

Il presidente del Pescara apre alla cessione del bomber ma ricorda le esitazioni sul regista poi finito al Psg

Daniele Mari

Il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, ripercorrendo le tappe del super Pescara di Zeman, apre anche alla cessione del bomber Lapadula, grandissimo protagonista del campionato di Serie B, e invita proprio De Laurentiis a farsi avanti: “Insigne e Immobile? Ragazzi eccezionali. A Pescara hanno lasciato tanto – ricorda a Tuttonapoli.net -, sia dal punto di vista tecnico che umano. Si son fatti voler bene, ma non erano gli unici fenomeni”.

Un gruppo di fenomeni allenati da un certo Zeman…“Fu un anno straordinario. Il nostro era un gruppo unito, specialmente fuori dal campo. C’era un gran bel clima. Tutti fecero benissimo, dai più piccoli ai più esperti”.

Certo, avere due “piccoli” come Insigne ed Immobile non è da tutti, vero? “Direi di sì. Zeman conosceva benissimo Insigne avendolo avuto a Foggia, mentre era più perplesso su Immobile: bastarono poche partite per convincersi, il tempo necessario a Ciro per fare il fenomeno. Tra i due napoletani c’è un grande feeling ed anche con me il rapporto è speciale: andavamo spesso a cena fuori con altri amici e continuo a sentirli anche ora”.

Qual è il suo giudizio attuale su Insigne?“In assoluto è tra i migliori giocatori italiani, sarebbe inspiegabile non vederlo agli Europei. Quando lo sento, Lorenzo è il solito burlone, il solito ragazzo divertente, che ama scherzare e ridere. Ora ha famiglia, è più maturo, ma in campo spero non perda mai lo spirito che ha, quella voglia di strafare che fa parte del suo estro. Gli auguro di non snaturarsi: è forte anche per questo, per il suo istinto tecnico”.

Avrebbe voluto tenerlo anche in Serie A?“Se fosse rimasto Zeman, forse avrei potuto confermare sia Insigne che Verratti. Purtroppo non è andata così”.

A proposito di Verratti, De Laurentiis si è mai pentito di non averlo acquistato?“Beh, non saprei. Di sicuro lui è stato uno dei pochi presidenti in Italia a volerlo davvero. Nell’estate del 2012 andai da lui, trovammo l’accordo, fece di tutto per acquistarlo ma poi arrivò il Psg e l’affare sfumò. Motivi? Un po’ il giocatore, un po’ l’allenatore (Mazzarri, ndr) che forse non era così convinto di puntare su di lui. Sono quelle operazioni che se non chiudi in poche ore rischi di far saltare”.

Dunque, sarebbe il caso di chiudere subito l’affare Lapadula?“Il Napoli è interessato al calciatore, è risaputo. Con De Laurentiis siamo amici, ci sentiamo spesso. Valuterò il suo futuro in base alle richieste ma molto dipenderà dal ragazzo. È vero che noi siamo i proprietari del cartellino, ma la sua volontà farà la differenza. Gianluca è un ragazzo molto determinato, non andrà nel club più blasonato ma andrà laddove saprà sentirsi protagonista, nella squadra che gli mostrerà l’interesse maggiore”.

Quanto vale il calciatore?“Il prezzo lo fa il mercato. Spero solo che il ragazzo possa restare in Italia. Ha tante richieste dall’estero, non c’è solo il Leicester, ma i calciatori bravi devono restare in Italia. A volte acquistiamo mezzi calciatori in giro per il mondo e poi ci lasciamo sfuggire i nostri. Con uno come Sarri, Lapadula farebbe benissimo: ha le caratteristiche giuste per l’allenatore azzurro”.

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